Immaginiamo un imprenditore che ha un’idea e comincia a sondare il mercato, per capire se c’è spazio per la sua nuova avventura imprenditoriale. L’imprenditore comincia ad indagare, i trend, i bisogni e i desideri di quello che può diventare il suo target di cliente di riferimento, le persone a cui risolverà problemi legati al suo modo di vivere e che mirerà a rendere più felice.
Immaginiamo che l’imprenditore trovi i canali giusti per raggiungere il suo cliente, indovini la relazione perfetta per legarlo a se, e disegni un Business Model perfetto che gli permette soddisfare la sua fetta di mercato traendo profitto per se e la sua impresa.
L’imprenditore disegna quindi i l’organizzazione e i processi della sua impresa e costruirà la catena del valore che terrà insieme il reperimento delle materie prime, la trasformazione, la distribuzione e la vendita dei suoi prodotti e servizi e tutte le strutture di supporto.
Una volte strutturato il processo di business, l’imprenditore dovrà porsi una domanda che innerverà tutta l’idea d’impresa: chi c’è con me nell’ “impresa”?
Il valore della domanda pone l’imprenditore a doversi confrontare con i propri dipendenti e collaboratori; sulla comprensione che hanno del valore della nuova idea e della loro disponibilità ad adattarsi al nuovo modello organizzativo.
Un modo positivo e strutturato di rispondere alla domanda è di utilizzare il Welfare Model Canvas, per costruire un modello di relazione win-win con propri lavoratori.
Rivediamo quindi il nostro imprenditore, che dopo avere disegnato il suo nuovo modello business, decide quindi di innovare il modello di gestione del personale e lo farà con i proprio lavoratori: analizzando i bisogni emergenti, le abitudini prevalenti, le sinergie e i desiderata possibili, in termini di organizzazioni e processi, tempi e luoghi, benefit, obiettivi e processi e infine quali ostacoli incontrano che impediscono loro di sviluppare performance richieste.
L’imprenditore dovrà quindi tenere presente se le persone, che con lui sono nell’impresa, sono materialmente ed emotivamente armonia con il suo nuovo modo di affrontare il mercato e costruirà una nuovo modello di welfare.
Con la logica del Welfare model Canvas l’imprenditore partirà dai bisogni emergenti dei suoi lavoratori per costruire una proposta di welfare, ne gestirà la partecipazione attiva e raggiungendo ogni lavoratore con i canali adeguati e strutturerà un sistema di indicatori per valutarne l’effetto.
Il piano avrà attività chiave ben precise, e le risorse chiave andranno ricercate nelle diseconomie di gestione, strutture, servizi adeguati (Servizi di cura, educazione, tempo libero). Un ruolo importante lo giocheranno i partner come altre aziende con cui si condividono le strategie, enti locali o terzo settore.
Il tutto avrà un piano di costi preciso che si confronterà direttamente con i comportamenti virtuosi ottenuti dai lavoratori in termini di innovazione, redditività, produttività, qualità ed efficienza.
Il Welfare Model Canvas si esprime in termini di RISPARMI E SPRECHI determinati dal grado di motivazione dei lavoratori ad inserirsi in modelli di Business innovativi e flessibili che trovano la loro espressione in profitti e perdite.
Un imprenditore che sappia incrociare con successo un welfare model con un business model gestirà un’impresa flessibile, innovativa e rispettosa dell’equilibrio fra vita e lavoro di chi con lui è nell’impresa.
(www.farewelfare.it, 24.05.2017)