Il dg di Federmeccanica: “Il nuovo contratto darà più forza alle aziende e tutele ai lavoratori”.

“L’inizio della via italiana alla partecipazione”: forte è la scossa che il nuovo CCNL dei metalmeccanici dà alla discussione sulle pratiche partecipative. Dopo il primo stimolo ricevuto dalla detassazione dei premi di risultato, arriva dalle parti sociali un programma strutturato che esprime fiducia nel connubio partecipazione-produttività. (nota del Redattore) 

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Conbipel, primo contratto integrativo per 1.740 dipendenti.

Siglato il primo integrativo per i 1.740 dipendenti, prevalentemente donne, del brand italiano di moda Conbipel, presente nel territorio con 170 punti vendita. Diritti sindacali, salute e sicurezza, responsabilità sociale nei processi di terziarizzazione, welfare e banca delle ore sono i punti cardine dell’intesa raggiunta dopo 12 mesi di trattativa dai sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs e la direzione aziendale.

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Metalmeccanici, un contratto per tutti.

È stata raggiunta oggi (26 novembre) l’intesa per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. La firma di tutte le parti in causa – Federmeccanica/Assistal, Fim, Fiom e Uilm – mette fine a una lunga fase di accordi separati. La delegazione della Fiom dà “un giudizio positivo sull’intesa raggiunta, che non presenta alcun tipo di scambio improprio, allarga diritti, va oltre l’inflazione nel suo costo complessivo, struttura il percorso democratico nel contratto nazionale, richiesta da sempre centrale per la nostra organizzazione”.

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Metalmeccanici, accordo innovativo, incremento salariale di 92 euro.

C’è l’accordo sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici e stavolta siglano tutti, comprese le tute blu della Cgil, la cui firma mancava da otto anni. Le parti hanno raggiunto l’intesa su un incremento salariale mensile di 92 euro, come media a regime, alla fine del quadriennio 2016-2019. L’aumento è frutto di una stima perchè, a differenza del passato, nel testo non ci sono cifre sul totale.

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Modello contrattuale, c’è l’accordo con Confcommercio.

“La contrattazione torna nel luogo giusto, nel rapporto tra le parti sociali che definiscono le regole. Si determina che il rinnovo dei salari non è più legato all’inflazione, con i rischi che ci sono di sbagliare stagione economica. È invece molto legato all’andamento del settore e questo ci permette anche di discutere di produttività nel secondo livello utilizzando più indicatori che non siano solo quelli dello scambio tra intensità di lavoro e produttività”.

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«Secondo welfare», i rischi della contrattazione.

Premi di risultato, da contrattare a livello decentrato; welfare aziendale, da negoziare anch’esso a livello aziendale o territoriale; coinvolgimento dei lavoratori, da svolgersi in maniera paritetica e riguardante l’organizzazione del lavoro. Il tutto condito da misure fiscali di sostegno stabilite per legge. Sono questi i tre assi su cui ruotano le misure fiscali di favore per aziende e lavoratori disciplinate all’interno dell’ultima Legge di stabilità, approvata a fine dicembre 2015, e valide per il 2016.

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Premi di produttività: sono 16.429 i contratti aziendali e territoriali depositati.

A seguito della pubblicazione del Decreto Interministeriale 25 marzo 2016, relativo alla detassazione dei premi di produttività, il Ministero del Lavoro ha reso disponibile la procedura per il deposito telematico dei contratti aziendali e territoriali. Il 15 luglio 2016 era il termine per effettuare l’invio dei modelli relativi agli accordi sottoscritti nel 2015.

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L’idea di lavoro in Europa. Sintesi di una ricerca dell’ILO.

Come cambia l’idea del lavoro in Europa? Tenta di rispondere a questo interrogativo Dominique Méda, Professoressa di sociologia all’Université Paris-Dauphine e Direttrice dell’IRISSO (Institut de Recherche Interdisciplinare en Sciences Sociales), la quale ha di recente pubblicato una ricerca commissionata dall’ILO volta ad analizzare l’evoluzione del concetto di lavoro alla luce dei cambiamenti economici e tecnologici, nonché i suoi effetti sui lavoratori.

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Intervista ad Aldo Marchetti

foto-a-marchettiCi parli di lei…

Ho studiato filosofia alla Statale di Milano e sociologia alla Scuola Superiore di Sociologia del Cospos, una scuola che non esiste più ma che negli anni ’70 a Milano è stata un importante centro di studio diretto da Alessandro Pizzorno e da Giovanni Arrighi. Poi ho lavorato per quasi un decennio alla formazione sindacale nella Cisl-Lombardia e ho cominciato a insegnare sociologia a Scienze Politiche di Milano e in seguito a Scienze della Formazione de La Bicocca e a Giurisprudenza a Brescia. Ho sempre svolto ricerche per la Fondazione Pietro Seveso, diretta da Tiziano Treu e da Gian Primo Cella e all’IRER, l’Istituto di Ricerca della Regione Lombardia. Ho lavorato in una ONG milanese per cui ho svolto ricerche sui bambini di strada ad Addis Abeba e sulla condizione femminile in Cambogia. Con maggiore costanza mi sono occupato di relazioni industriali, parità uomo-donna, immigrazione. Negli anni più recenti ho svolto ricerche sulle fabbriche recuperate dai lavoratori in Argentina e sul movimento dei contadini “Sem Terra” in Brasile.

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Cav, c’è l’accordo aziendale: più welfare e formazione agli ex casellanti.

Siglato l’accordo fra Cav – Concessioni autostradali venete e sindacati: l’integrativo sottoscritto il 4 novembre 2016 dalla presidente Luisa Serato e Fit Cisl, Sla Cisal, Ugl viabilità e logistica, Filt Cgil e Uiltrasporti prevede di implementare il welfare aziendale, un capitolo in cui già l’accordo dell’agosto scorso aveva stabilito che i giorni di congedo parentale non fossero conteggiati nei premi di produttività.

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