Premi di risultato e welfare aziendale.

La settimana scorsa l’Agenzia delle entrate, d’intesa con il Ministero del lavoro, ha illustrato in una nuova circolare l’agevolazione per i premi di produttività, varata con la legge di Stabilità 2016, per i lavoratori dipendenti del settore privato con redditi entro la soglia di 50mila euro. Abbiamo chiesto a Emmanuele Massagli, Presidente di Adapt, l’Associazione per gli Studi Internazionali e Comparati sul Diritto del Lavoro di Marco Biagi, di commentarla brevemente rispondendo alle nostre domande.

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Fincantieri: Fim e Uilm, trovato accordo su integrativo.

Dopo 24 ore di trattativa è arrivato l’accordo sulla contrattazione integrativa in Fincantieri, lo comunicano Fim-Cisl e Uilm con un comunicato unitario. L’ipotesi sottoscritta oggi, che dovrà essere votata dai lavoratori, ripristinerà il premio efficienza pari a 1.500 euro, andrà a istituire un premio di partecipazione di 1.208 euro.
È stata inoltre definita una Una Tantum di 1.050 euro di cui 500 in welfare e 550 erogati nella busta paga di agosto 2016, sono inoltre previste forme di incentivazione nel caso di utilizzo volontario delle somme relative al premio di partecipazione in welfare.
“Abbiamo raggiunto un risultato davvero importante per il nostro Gruppo. L’accordo, firmato unitariamente dai sindacati, è improntato al principio che la ricchezza prima si crea e poi si distribuisce”. E’ il commento dell’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono.

(www.ansa.it, 24.06.2016)

Intervista a Uliano Stendardi

CV_Uliano StendardiCi parli di lei…

Ho cominciato l’impegno sindacale nel 1975 come delegato, quindi un inizio classico; nel 1979 sono uscito a tempo pieno, sono andato in una federazione nazionale, che era quella degli alimentaristi, e ho seguito attività contrattuale. Nel 1981 ho fatto già un’esperienza confederale: avviammo il primo progetto in Italia di una Federazione dei Consumatori, una esperienza unitaria CGIL CISL UIL insieme alle centrali cooperative. Ho seguito le prime esperienze di autogestione: avevamo un dipartimento per l’autogestione, a quei tempi in confederazione, e anche un centro di promozione delle esperienze di cooperazione e di autogestione.

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Datore di lavoro e lavoratori, il tema della partecipazione.

La partecipazione dei lavoratori nell’impresa è un argomento che è tornato all’attenzione di esperti giuslavoristi, sociologi del lavoro, imprenditori e sindacati e loro rappresentanti, professional e manager delle funzioni risorse umane, consulenti (del lavoro, fiscalisti e società di compensation) a valle della nuova normativa introdotta dalla legge di stabilità 2016. Le parole chiave sono: detassazione, produttività (ma anche redditività, efficienza e qualità), welfare aziendale, volontarietà. Retribuzioni più elevate per i lavoratori e costo del lavoro più contenuto per le imprese.
Alchimia o magia?

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Michele Tiraboschi e Francesco Seghezzi – Dar futuro al lavoro

Non solo Jobs Act. Al cuore della grande trasformazione del lavoro c’è il sistema di relazioni industriali perché il vero adattamento alle sfide economiche e sociali si misura necessariamente nei settori produttivi, nei territori e nelle singole aziende dove la legge dello Stato, per definizione generale e astratta, può ben poco. È per questa ragione che preoccupa non poco lo stallo nel rinnovo di uno dei contratti collettivi più importanti, quello del settore metalmeccanico, che coinvolge quasi 2 milioni di lavoratori.

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Quale futuro per il mondo della cooperazione ?

Tito Menzani, Cooperative: persone oltre che imprese. Risultati di ricerca e spunti di riflessione sul movimento cooperativo, Rubettino, Soveria Mannelli, 2015

C’è storicamente un parallelismo tra la nascita delle cooperative, dei movimenti sindacali e l’affermarsi delle imprese capitalistiche durante il processo di industrializzazione in Inghilterra. Le cooperative nascono appunto come modello alternativo alla classica impresa capitalistica. In meno di due secoli, si contano nel mondo circa un miliardo di soci cooperanti. In Italia, le cooperative pesano per l’8% del PIL con 12 milioni di soci e 1.200 di dipendenti.

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Intervista a Pierangelo Albini (Confindustria)

foto AlbiniLa partecipazione dei lavoratori costituisce da tempo un pilastro centrale in molti contesti esteri (in particolare dell’area renano-scandinava) che ne hanno saputo fare un fattore strategico in ottica di competitività economica e inclusione sociale; contesti che si distinguono sullo scenario globale per relazioni industriali costruttive e finalizzazione comune verso l’interesse primario aziendale. Quali le potenzialità socio-economiche?

La partecipazione dei lavoratori è uno di quei temi che inevitabilmente suscita sentimenti e opinioni contrapposte, ma affermare che essa sia il pilastro centrale della competitività della Germania dei paesi scandinavi è una “forzatura” della realtà.

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Intervista a Franco Martini (CGIL)

Martini fotoLa partecipazione dei lavoratori costituisce da tempo un pilastro centrale in molti contesti esteri (in particolare dell’area renano-scandinava) che ne hanno saputo fare un fattore strategico in ottica di competitività economica e inclusione sociale; contesti che si distinguono sullo scenario globale per relazioni industriali costruttive e finalizzazione comune verso l’interesse primario aziendale. Quali le potenzialità socio-economiche?

Non vi è dubbio che la partecipazione dei lavoratori, se inquadrata in un modello di relazioni industriali innovativo, costituisce una risorsa per lo sviluppo delle imprese e, più in generale, per la crescita economica del Paese. Proprio per questo la recente proposta unitaria di Cgil-Cisl-Uil la assume come uno dei tre pilastri sui quali poggiare un moderno sistema di relazioni industriali, determinando con ciò un importante salto di qualità nella cultura delle relazioni.

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