Sembra tornare in auge l’idea di una “partecipazione” del lavoro all’attività delle imprese. Sarebbe ora di riaffrontare il tema, dopo decenni di distrazione. Evitando, se possibile, di ripercorrere l’intero dibattito che si produsse negli anni 90, dopo i primi accordi e le prime esperienze partecipative, mai diventate norme di legge (malgrado l’esplicito richiamo costituzionale) e nemmeno dettati contrattuali (nonostante tutte le esperienze partecipative italiane siano firmate tra imprese e sindacati).
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Focus FCA-Psa – La novità (che sa di Germania) dei lavoratori nel Cda.
«Al perfezionamento dell’operazione il Consiglio includerà due membri in rappresentanza dei lavoratori di Fca e di Groupe Psa». È sicuramente una delle novità dell’accordo Fca-Psa l’ingresso in Cda di componenti in rappresentanza delle organizzazioni dei lavoratori. Una pratica, questa, mutuata in particolar modo dal sistema tedesco, ma secondo una pratica invalsa negli Usa (soprattutto) e anche in altri Paesi.
Ducati Motor, firmato l’integrativo.
È stata raggiunta una ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto aziendale alla Ducati Motor Holding per il prossimo triennio (2019-2021). “Si tratta di un accordo importante e ricco da tutti i punti di vista”, scrivono in una nota la Rsu Ducati e Fim, Fiom e Uilm di Bologna.
Alcoa, 5% quote ai lavoratori. Cgil scettica, Bentivogli (Fim Cisl): “Novità positiva”.
“La partecipazione dei lavoratori all’azionariato nella nuova società che acquisirà lo stabilimento Alcoa di Portovesme è una cosa che vediamo di buon occhio e di cui già mercoledì prossimo, 11 aprile, alle 9.30 riferiremo nell’assemblea convocata con i lavoratori a Carbonia”.
L’ex-Alcoa diventa un simbolo: ai lavoratori il 5%.
Partecipazione dei lavoratori agli utili dell’impresa con una quota del 5% delle azioni totali della società. Si è concluso con questa novità l’incontro di ieri al ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza dell’ex impianto Alcoa di Portovesme, alla presenza dei vertici di Sider Alloys con l’ad Giuseppe Mannina, del ministro Carlo Calenda, del presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, del commissario del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, e Fim, Fiom e Uilm.
Rocco Palombella – Le novità dei metalmeccanici italiani non sono da meno di quelle dei cugini tedeschi
Ci sono due notizie importanti che giungono dalla Germania. La prima è di natura squisitamente politica e riguarda l’intesa per il nuovo governo di Angela Merkel. I due principali partiti tedeschi, Cdu e Spd, hanno raggiunto l’accordo definitivo per governare insieme. E, tra le altre cose, hanno deciso di spendere ben 46 miliardi di euro nei prossimi 4 anni in investimenti pubblici a favore della formazione, della digitalizzazione, del risanamento ambientale, nella riforma dell’imposizione fiscale, nello sviluppo industriale.
Accordo per le PMI metalmeccaniche della provincia di Bergamo: la nuova geografia delle relazioni industriali.
L’accordo territoriale sottoscritto da Confimi Apindustria Bergamo con le federazioni Fim-Cisl e Uilm-Uil della bergamasca rappresenta un unicum nel panorama della contrattazione collettiva nel settore metalmeccanico in Italia e non solo. Si tratta invero di una sperimentazione che interessa un livello di confronto negoziale – il territorio, qui identificato dalla provincia di Bergamo – tradizionalmente escluso dalle dinamiche di relazioni industriali nel settore manifatturiero.
Storie di azione e contrattazione collettiva – Il rinnovo dell’integrativo SCM tra Jobs Act e Industria 4.0.
Nato nel 1952 dalla collaborazione di Nicola Gemmani e Lanfranco Aureli, il gruppo SCM ad oggi coordina, supporta e sviluppa un sistema di eccellenze industriali articolati in tre grandi poli produttivi altamente specializzati, con oltre 3.300 dipendenti e una presenza diretta nei cinque continenti. Leader mondiale nelle tecnologie per la lavorazione di una vasta gamma di materiali, tra cui il legno che rappresenta il core business storico dell’azienda, il Gruppo SCM ha sottoscritto, in data 6 ottobre 2017, il rinnovo dell’integrativo aziendale in presenza delle RSU, assistite da Fiom, Fim, Uilm. L’ipotesi di accordo, che sarà presentata nelle assemblee sindacali dalla prossima settimana, dovrà essere sottoposta all’approvazione dei lavoratori.
Imprenditori e tute blu d’accordo: il 4.0 chiede un cambio in fabbrica.
Le nuove relazioni industriali e la partecipazione alla gestione delle aziende
I tedeschi attorno al comune riconoscimento dell’economia sociale di mercato hanno costruito un codice condiviso tra imprese e lavoratori che chiamano cogestione, noi saremo mai in grado di costruire qualcosa di altrettanto significativo? Continua la lettura
La nuova “Rivoluzione Metalmeccanica”.
Siamo nell’epoca dell’industria 4.0. Il termine Industria 4.0 (o Industry 4.0) “indica una tendenza dell’automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti” (da Wikipedia). Il nuovo contesto produttivo pone non pochi problemi al sindacato confederale. Come sta rispondendo a questa sfida? Ne parliamo con Giuseppe Sabella. Sabella è direttore di Think-in, think tank specializzato in lavoro e welfare nel cui comitato scientifico fanno o hanno fatto parte eminenti studiosi e esperti, quali in particolare Tiziano Treu, Giuliano Cazzola e Sergio Belardinelli. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: “Rivoluzione Metalmeccanica – dal caso Fiat al rinnovo unitario del contratto nazionale” (Guerini e Associati, 2017). Il libro è da pochi giorni nelle librerie.
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