Premi di risultato: come detassarli se in azienda non ci sono RSA o RSU.

La detassazione dei premi di risultato diventa accessibile per i datori di lavoro che non hanno possibilità di stipulare un accordo collettivo a livello aziendale (per mancanza delle RSA o delle RSU), grazie all’intesa firmata il 14 luglio scorso tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Con tale intesa, infatti, le parti sociali hanno definito un modello di accordo collettivo che potrà essere recepito dalle rispettive associazioni a livello territoriale; dopo la stipula a livello locale, i datori di lavoro di quel territorio (se aderenti a Confindustria) potranno accedere al beneficio fiscale con alcuni semplici passaggi.

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Salario detassato: accordo quadro per distruggere il contratto nazionale.

Il tavolo clandestino sul modello contrattuale nuovamente avviato da cgil cisl uil confindustria nelle scorse settimane continua a produrre danni e manomissioni alla natura della contrattazione sindacale. A testimonianza  delle finte divisioni ai tavoli dei rinnovi contrattuali, a partire da quello dei metalmeccanici, lo scorso 14 luglio è stata sottoscritta un’intesa che intervenendo sulla detassazione del premio di risultato sposta ulteriormente il baricentro della contrattazione a livello aziendale.

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Ilaria Armaroli – Appunti di viaggio /2. Brescia tra contrattazione nazionale e limiti territoriali al rinnovamento

“Appunti di viaggio” è il diario di un percorso di studi sulla evoluzione del sistema di relazioni industriali nella provincia di Brescia avviato da ADAPT nell’ambito di una collaborazione con FIM-CISL Brescia di cui si è dato atto nell’intervento “A Brescia un nuovo ponte tra ricerca e sindacato” che potete trovare qui.

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Accordo Confindustria-sindacati sui premi di risultato anche nelle PMI.

L’obiettivo è sviluppare la cultura del premio di risultato, collegato a incrementi di produttività. E da oggi ciò sarà più facile anche nelle realtà aziendali, soprattutto Pmi, prive di rappresentanze sindacali. È questo il “cuore” dell’accordo siglato da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil che consente a tutte le imprese, specie quelle di minori dimensioni, di introdurre retribuzioni collegate ai risultati aziendali, usufruendo dei benefici fiscali e contributivi re-introdotti dalla legge di Stabilità 2016.

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Mediamarket, scongiurati i licenziamenti: proroga della solidarietà per altri 10 mesi.

Sviluppi positivi nella vertenza Mediamarket: a circa un mese dalla sottoscrizione dell’intesa sulla gestione dei 316 esuberi annunciati dall’azienda di distribuzione di elettronica di consumo, Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs hanno raggiunto con la direzione aziendale l’accordo sulla proroga del contratto di solidarietà in scadenza il prossimo 30 giugno.

(…) “Finora l’utilizzo degli strumenti concordati ha consentito una riduzione di un terzo degli esuberi annunciati da Mediamarket. Il nostro auspicio è che, in un’ottica di rilancio del gruppo, si possano individuare strategie finanziarie e commerciali finalizzate alla ripresa aziendale sino a raggiungere la salvaguardia occupazionale dell’intero organico”, è il commento di Elena Maria Vanelli di Fisascat. I sindacati hanno anche fornito la disponibilità a contrattare sui sistemi di salario variabile legati alle performance di vendita, mirati alla piena realizzazione del processo di rilancio aziendale ed alla partecipazione dei lavoratori alla vita di impresa.

(www.ildenaro.it, 27.06.2016)

Fincantieri: Fim e Uilm, trovato accordo su integrativo.

Dopo 24 ore di trattativa è arrivato l’accordo sulla contrattazione integrativa in Fincantieri, lo comunicano Fim-Cisl e Uilm con un comunicato unitario. L’ipotesi sottoscritta oggi, che dovrà essere votata dai lavoratori, ripristinerà il premio efficienza pari a 1.500 euro, andrà a istituire un premio di partecipazione di 1.208 euro.
È stata inoltre definita una Una Tantum di 1.050 euro di cui 500 in welfare e 550 erogati nella busta paga di agosto 2016, sono inoltre previste forme di incentivazione nel caso di utilizzo volontario delle somme relative al premio di partecipazione in welfare.
“Abbiamo raggiunto un risultato davvero importante per il nostro Gruppo. L’accordo, firmato unitariamente dai sindacati, è improntato al principio che la ricchezza prima si crea e poi si distribuisce”. E’ il commento dell’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono.

(www.ansa.it, 24.06.2016)

Intervista a Uliano Stendardi

CV_Uliano StendardiCi parli di lei…

Ho cominciato l’impegno sindacale nel 1975 come delegato, quindi un inizio classico; nel 1979 sono uscito a tempo pieno, sono andato in una federazione nazionale, che era quella degli alimentaristi, e ho seguito attività contrattuale. Nel 1981 ho fatto già un’esperienza confederale: avviammo il primo progetto in Italia di una Federazione dei Consumatori, una esperienza unitaria CGIL CISL UIL insieme alle centrali cooperative. Ho seguito le prime esperienze di autogestione: avevamo un dipartimento per l’autogestione, a quei tempi in confederazione, e anche un centro di promozione delle esperienze di cooperazione e di autogestione.

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Intervista a Tiziana Bocchi (UIL)

0030_bocchi_aLa partecipazione dei lavoratori costituisce da tempo un pilastro centrale in molti contesti esteri (in particolare dell’area renano-scandinava) che ne hanno saputo fare un fattore strategico in ottica di competitività economica e inclusione sociale; contesti che si distinguono sullo scenario globale per relazioni industriali costruttive e finalizzazione comune verso l’interesse primario aziendale. Quali le potenzialità socio-economiche?

Assumere la Partecipazione ad elemento strutturale di sistema, date le caratteristiche dello scenario globale ed europeo, significa, per il sindacato confederale italiano, contribuire concretamente alla mutazione e all’evoluzione del “sistema impresa Italia”, affinchè possa svolgere il ruolo che gli spetta all’interno della rivoluzione tecnologica e digitale permanente che ha assunto oggi la denominazione di “Rivoluzione Industriale 4.0”.

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Quale futuro per il mondo della cooperazione ?

Tito Menzani, Cooperative: persone oltre che imprese. Risultati di ricerca e spunti di riflessione sul movimento cooperativo, Rubettino, Soveria Mannelli, 2015

C’è storicamente un parallelismo tra la nascita delle cooperative, dei movimenti sindacali e l’affermarsi delle imprese capitalistiche durante il processo di industrializzazione in Inghilterra. Le cooperative nascono appunto come modello alternativo alla classica impresa capitalistica. In meno di due secoli, si contano nel mondo circa un miliardo di soci cooperanti. In Italia, le cooperative pesano per l’8% del PIL con 12 milioni di soci e 1.200 di dipendenti.

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Intervista a Franco Martini (CGIL)

Martini fotoLa partecipazione dei lavoratori costituisce da tempo un pilastro centrale in molti contesti esteri (in particolare dell’area renano-scandinava) che ne hanno saputo fare un fattore strategico in ottica di competitività economica e inclusione sociale; contesti che si distinguono sullo scenario globale per relazioni industriali costruttive e finalizzazione comune verso l’interesse primario aziendale. Quali le potenzialità socio-economiche?

Non vi è dubbio che la partecipazione dei lavoratori, se inquadrata in un modello di relazioni industriali innovativo, costituisce una risorsa per lo sviluppo delle imprese e, più in generale, per la crescita economica del Paese. Proprio per questo la recente proposta unitaria di Cgil-Cisl-Uil la assume come uno dei tre pilastri sui quali poggiare un moderno sistema di relazioni industriali, determinando con ciò un importante salto di qualità nella cultura delle relazioni.

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