Severino Salvemini – Più “capitalismo dei partecipanti” meno “capitalismo degli azionisti”

(Estratto da “Direzione del Personale”, trimestrale di informazione e cultura dell’Associazione Italiana per la Direzione del Personale, giugno 2016)

Gli ultimi vent’anni hanno sancito un modello di impresa basato sostanzialmente sulla finanziarizzazione. E ciò ha prodotto anche la concausa (non secondaria) della recessione iniziata nel 2008 e non ancora finita.

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Intervista a Vera Glassner

Foto GlassnerDr. Vera Glassner is Senior Researcher at the Department of Economic and Organizational Sociology at the University of Linz. Her research focus is on labour relations from an international comparative perspective and the dynamics of transnational inequality in Europe.

Workers participation to company represents a concept that has found different forms and levels of application in the international context; which value do you assign to this concept from a competitiveness and corporate social responsibility point of view?

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Mario Sassi – Per un “capitalismo dei partecipanti”

Severino Salvemini sul Corriere ha rilanciato un dibattito importante. Il suo assunto di partenza è chiarissimo:” ..bisogna dare vita ad una nuova dinamica di governo aziendale dove i diversi portatori di interesse possano far sentire di più la propria voce”. E così il tema che fa riferimento alla partecipazione o, in altri termini, alla collaborazione, al coinvolgimento dei collaboratori, ritorna in primo piano.

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Forum “Partecipazione incisiva” – Intervista ad Antonio Famiglietti

fotoCi parli di lei…

Mi sono occupato di partecipazione all’inizio della mia carriera di ricercatore, alla fine degli anni ottanta, quando lavoravo all’ISVET che era l’istituto di ricerca del gruppo ENI. Il tema non mi appassionò, tanto che negli anni successivi ho fatto un dottorato in sociologia in Inghilterra, con una tesi che si muoveva su una linea di ricerca totalmente opposta: l’argomento era il processo di formazione del movimento operaio in Gran Bretagna tra ottocento e primi del novecento, che studiavo applicando il concetto sociologico di “movimento sociale”.

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Forum “Partecipazione incisiva” – Intervista a Salvo Leonardi

LeonardiCi parli di lei…

Sono un ricercatore della Fondazione Di Vittorio (l’istituto di ricerca e formazione della CGIL nazionale, già IRES e poi Ass. “B. Trentin”), dove mi occupo di relazioni industriali. Mi sono laureato in Scienze Politiche a Catania e ho un dottorato di ricerca in diritto dell’economia. Faccio parte di diversi network internazionali di ricerca e – visto che la Mitbestimmung è il vostro tema – collaboro abitualmente coi colleghi tedeschi della Fondazione Hans Boeckler e della Friedrich Ebert, con cui – di recente – abbiamo pubblicato dei libri e condiviso progetti e conferenze.

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Intervista a Robbert van het Kaar

van het KaarDanilo Terra interviewed Robbert van het Kaar, Senior Researcher at the Hugo Sinzheimer Institute for Socio-legal research on Labour and Social Security (University of Amsterdam). Since 1997 Dutch correspondent for the European Observatory for Industrial Relations (EIRO) and since 2003 member of SEEurope, research network on employee participation at company level.

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Territorio e democrazia economica e politica.

A. Salento, G. Masino, La fabbrica della crisi. Finanziarizzazione delle imprese e declino del lavoro, 2013, Carocci editore.

Leggendo la recensione di Claudio Gnesutta al libro di Salento-Masino, La fabbrica della crisi e il declino del lavoro , uscita su www.sbilanciamoci.info , ho pensato che fosse importante ri-aprire il dibattito sul futuro delle politiche del lavoro nelle attuali condizioni dell’impresa finanziarizzata, come descritta nel volume recensito.

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Intervista a Emiliano Di Carlo (parte III) – Il contesto italiano

Il decreto legislativo n.6 del 17 gennaio 2003 introduce, all’interno di una più ampia riforma del diritto societario, la possibilità per le società per azioni di adottare altri due modelli di governance alternativi rispetto al tradizionale: il monistico e il dualistico, ma senza traccia di codeterminazione.
Considera auspicabile, soprattutto nel contesto italiano caratterizzato da un elevato potenziale conflitto di interessi nei gruppi piramidali, un graduale percorso di lungo periodo che arrivi a inserire strategici elementi di compartecipazione, quali ad esempio la nomina e la revoca degli amministratori, indipendentemente dal sistema di governance adottato dall’impresa?

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