Una realtà complessa ed interconnessa quella che fa da sfondo alla necessità di un nuovo contratto sociale che possa essere il nuovo collante di una società ad elevata precarietà, a livello politico, giuridico e sociale. Il leitmotiv che informa il White Paper del World Economic Forum dell’Aprile del 2019 segnala, propriamente, la necessità di cooperazione globale; plasmare, come un demiurgo, una nuova architettura globale nell’era della IV Rivoluzione industriale contemplando nuovi modelli di politica e cooperazione.
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Marcello Bianchi – Democrazia economica: ricominciare dalla corporate governance
Il dibattito sulla democrazia economica, intesa nelle varie forme di partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese, ha avuto in Italia un andamento carsico, condizionato per lo più da presupposti ideologici che ne hanno compromesso la traduzione in esperienze concrete.
Accordo Acda-sindacati: obiettivi innovazione e coinvolgimento dei lavoratori.
È stato recentemente siglato, dall’Azienda Cuneese dell’Acqua, dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie e dalle Organizzazioni Sindacali Territoriali (Filctem Cgil e Femca Cisl), un accordo sindacale triennale sul Premio di Risultato, che contiene interessanti spunti di cambiamento delle relazioni industriali. In aggiunta ai consueti obiettivi di miglioramento economico e di qualità dei servizi erogati si è condiviso un obiettivo che riguarda le nuove tecnologie che l’azienda sta sperimentando per la ricerca perdite e per il miglioramento dei processi di controllo qualitativo dell’acqua. Continua la lettura
Isabella Venturi – Competitività e convenienza economica delle aziende a responsabilità sociale
Alla mia domanda: “Mi vuole dire cosa significa responsabilità sociale di impresa?”
La risposta che ho avuto da parte di responsabili di azienda, professionisti, sindacalisti di età e scolarità diverse, grosso modo è stata: “Ne ho sentito parlare, ma invero non saprei … “
Rinnovare le relazioni industriali: la proposta di Federmeccanica.
Federmeccanica, nel corso dell’Assemblea Generale tenutasi a Reggio Emilia il 23 giugno 2017, ha presentato la nuova “Carta delle Relazioni Industriali”. Il documento si pone in continuità con la vision adottata dalla Federazione, nel solco tracciato dal Manifesto delle Relazioni Industriali del 2014 e, soprattutto, dall’idea di “Rinnovamento” che ha portato alla firma del CCNL unitario del 26 novembre 2016.
Intervista a Fabio Brescacin
Giovanni Faverin – E nel pubblico impiego 4.0 ?
L’intesa raggiunta sul contratto dei metalmeccanici segna una tappa estremamente importante di quel processo di rigenerazione del nostro sistema produttivo che nel manifatturiero prende il nome di Industria 4.0. E che non consiste soltanto nell’introduzione di tecnologie innovative, ma altresì di forme altrettanto innovative di organizzazione del lavoro.
Aleksandra Gregorič – Bringing workers into the boardroom: the Nordic way
L’apertura di Theresa May alla partecipazione dei lavoratori all’impresa può aver colto di sorpresa l’opinione pubblica, soprattutto perché è stato uno degli argomenti con cui ha voluto esordire nel nuovo ruolo. In realtà lo considererei una conferma della trasversalità del tema che, in quanto tale, dovrebbe sottrarsi al dibattito politico ed essere valutato come possibile strumento di miglioramento della produttività aziendale. Nei contesti economici de-industrializzati, in particolare, si affermano i “lavoratori della conoscenza”, detentori di competenze specialistiche spesso di alto livello, la cui partecipazione agli organi amministrativi dell’impresa può velocizzare i processi decisionali e aumentare la propensione alla ricerca, allo sviluppo, all’innovazione. Da non sottovalutare, inoltre, l’attuale carenza di rappresentanza sindacale per queste categorie professionali, le quali, partecipando alla gestione, potrebbero contribuire alla trasformazione della “rituale” conflittualità in confronti aperti e apolitici. Gregorič fa riferimento al modello nordico e ne evidenzia i vantaggi in termini di flessibilità e di performance rispetto ad altre governance “stakeholder-friendly”; personalmente condivido, un ottimo esempio di gradualità nell’applicazione di modelli organizzativi innovativi che potrebbe fare breccia nel sistema delle PMI italiane. (nota del redattore)
Worker and consumer representation on boards, which route should the UK take ?
La partecipazione dei lavoratori all’impresa nasce dalla condivisione delle informazioni, si rafforza mediante la consultazione dello staff, dei rappresentanti o dei team di lavoro e, talvolta, si realizza al “terzo livello” della cogestione. Non credo alla gerarchia dei tre livelli di partecipazione: un’ampia condivisione delle informazioni aziendali può rivelarsi molto più produttiva di un complicato processo decisionale mirato a mettere tutti d’accordo. Ogni azienda ha la sua storia e la sua cultura e, di conseguenza, le sue pratiche partecipative. Ma anche un popolo, una nazione o un partito hanno approcci peculiari rispetto al tema della partecipazione. Interessante quindi il contributo di pensiero che pubblichiamo di seguito perché presenta un progetto di riforma “inaspettato” da parte del nuovo primo ministro britannico e, inoltre, ci consente di ripercorrere le diverse applicazioni della codeterminazione nell’Unione Europea. Visionario il progetto di rappresentanza dei consumatori nel board. (nota del Redattore) Continua la lettura
Quale evoluzione per gli studi sulle relazioni industriali? Un report sull’11° congresso europeo dell’ILERA.
Questo report riassume i contenuti principali di alcune delle ricerche presentate in occasione dell’undicesimo Congresso europeo dell’ILERA – International Labour and Employment Relations Association (http://www.ileraeurope2016.eu/), tenutosi a Milano dall’8 al 10 settembre 2016.