“Definire un “Codice della Partecipazione” delle lavoratrici e dei lavoratori alla vita delle imprese, che da sempre è tra gli obiettivi della Uil, è quanto mai indispensabile per garantire un rapporto diverso tra lavoro, impresa e istituzioni, anche al fine di raggiungere un nuovo modello per un più sano sviluppo del Paese”.
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Sergio Spiller – Luxottica, esperienza che va adattata alle trasformazioni dell’azienda
Il dibattito sulle modalità e sui risultati della partecipazione dei lavoratori alla vita dell’azienda avviene con una intensità variabile spesso dettata dalla contingenza e dal rapporto con altre tematiche di più facile presa sull’opinione pubblica.
Luciano Pero – Il lavoro a Milano è cambiato, ci vogliono nuove proposte
Prima parte – Il lavoro a Milano e in Lombardia
- E’ un grande arlecchino, specchio del lavoro oggi, ma ancora in cambiamento
- Frammentazione dei tipi e delle forme (Settori, dimensioni, livello tecnologico)
- Polarizzazione spinta dei ruoli
Partecipazione dei lavoratori e trasformazione digitale.
1. Il rinnovato interesse per il metodo partecipativo nel sistema italiano di relazioni sindacali
Il modello partecipativo ha storicamente occupato una posizione secondaria nel sistema italiano di relazioni sindacali, incentrato fin dall’avvio dell’esperienza repubblicana sul binomio conflitto-contrattazione collettiva.
Decontribuzione dei PDR: il “nodo” della partecipazione.
I dati relativi ai contratti aziendali depositati ai sensi dell’art.14 del D.Lgs. n.151/2015, diffusi mensilmente dal Ministero del Lavoro, permettono anche il monitoraggio progressivo dei c.d. premi di risultato o di partecipazione, regolamentati dalla generalità dei CCNL di categoria con specifiche formule, più o meno impegnative, di rinvio a confronti applicativi aziendali.
Intervista a Giovanni Bianchini
Ci parli di lei…
Laureato in Economia e Commercio nel lontano 1967 presso l’Università La Sapienza di Roma nel lontano 1967: sono stato allievo, tra gli altri, di Pietro Onida (relatore della tesi di laurea circa l’uso dei calcolatori elettronici in una Banca di medie dimensioni), Federico Caffè, Giuseppe Murè e Amintore Fanfani. 37 anni di Banca Popolare di Milano, da impiegato fino a Direttore Marketing e Commerciale, vicario del direttore generale. Membro del consiglio di Amministrazione dal 2009 al 2011 e del Consiglio di Sorveglianza nel biennio 2011/2013. Successivamente ho svolto attività di consulente di strategia di management con Silvio Rubbia oltre che per conto di CGIL – Roma e Lazio. Una vita spesa nel settore bancario: ancora oggi nel direttivo di APB, associazione per la pianificazione in Banca.
Onofrio Rota – Il comparto agroalimentare e le sfide della democrazia economica
L’impatto della crisi sanitaria è stato ed è tuttora drammatico. Si tratta di uno stravolgimento delle nostre vite che ha inevitabilmente stimolato tante riflessioni anche sui processi produttivi, partecipativi e organizzativi, in parte accelerando alcuni cambiamenti già in corso da diversi anni. Le parti sociali sono state chiamate a gestire l’emergenza e ad abbracciare la sfida della ripartenza.
Aldo Amoretti – Infortuni e morti sul lavoro, non basteranno più ispettori
(Ringraziamo Aldo Amoretti per il contributo di pensiero inviatoci)
La giusta emozione per i recenti incidenti sul lavoro che hanno causato la morte atroce anche di giovani operai hanno avuto per effetto l’invocazione generale di più controlli. E’ sicuramente una sollecitazione giusta, ma che sfugge al tema anche più rilevante del controllo da parte dei lavoratori.
Fulvia D’Aloisio – Dalla mitbestimmung alla partecipazione
Il presente articolo è rivolto, attraverso un approccio etnografico, alle caratteristiche del sistema di relazioni industriali, ai principi e alle pratiche sindacali in atto all’interno di Automobili Lamborghini, nota azienda emiliana di super-sportcar, fondata da Ferruccio Lamborghini a Sant’Agata Bolognese nel 1963, di proprietà del Gruppo Volkswagen (VW) dal 1998 (nella holding Audi).[1] L’ipotesi qui perseguita riguarda innanzitutto il carattere di forte originalità di tale sistema di relazioni industriali, che si fonda su un particolare processo sincretico che tiene insieme la mitbestimmung tedesca (letteralmente cogestione), propria dell’ordinamento giuridico tedesco e del Gruppo VW, progressivamente adattata al quadro legislativo, alla prassi sindacale e alla cultura gestionale italiana.
Focus FCA-Psa – Luigi Campagna “Una nuova possibilità di partecipazione dei lavoratori”
Nell’ambito dell’accordo di fusione FCA-PSA, continua a far discutere la decisione di includere nel Consiglio d’Amministrazione due membri in rappresentanza dei lavoratori. Paroledimanagement.it ha già affrontato il tema con un’intervista a Paolo Rebaudengo, Responsabile di Relazioni Industriali quando ancora FCA si chiamava Fiat.