“Appunti di viaggio” è il diario di un percorso di studi sulla evoluzione del sistema di relazioni industriali nella provincia di Brescia avviato da ADAPT nell’ambito di una collaborazione con FIM-CISL Brescia di cui si è dato atto nell’intervento “A Brescia un nuovo ponte tra ricerca e sindacato” che potete trovare qui.
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Conversazione con Donata Gottardi
Donata Gottardi è professoressa ordinaria di Diritto del lavoro presso il dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona. E’ stata Parlamentare europea, dal 2006 al 2009, componente della Commissione economica e monetaria, della Commissione occupazione e della Commissione parità di genere. Dirige il Dipartimento di Scienze giuridiche dal 2010. Coordina il progetto di ricerca ‘LEGAL_frame_WORK, Lavoro e legalità nella società dell’inclusione”, finanziato dal Ministero dell’Università, per il triennio 2013-2016, il progetto di ricerca ‘Close the deal, fill the gap’, finanziato dalla Commissione europea – Progress, per il biennio 2015-2016 e partecipa al progetto REINDIE, “International industrial relations: increasing and disseminating expertise. Focus on the Mediterranean countries”, finanziato dalla Commissione europea. E’ Presidente dell’IRES Veneto.
A lezione di diritto del lavoro con il Prof. Manfred Weiss: Italia e Germania a confronto.
La lectio magistralis del Prof. Manfred Weiss sull’evoluzione del diritto del lavoro e delle relazioni industriali in Germania apre un confronto tra il nostro sistema e quello tedesco, avvalorato dalla possibilità di “accedere” direttamente all’interno di quest’ultimo da un’angolazione privilegiata: il punto di vista di uno dei professori più influenti sul panorama giuslavoristico internazionale, nonché ex Presidente dell’ILERA (International Labour and Employment Relations Association). La lezione tenuta nella Scuola di Dottorato in Formazione della Persona e Mercato del Lavoro di Bergamo offre dunque degli spunti di riflessione rilevanti anche nella prospettiva del nostro ordinamento, toccando alcuni temi, come il salario minimo legale e la partecipazione dei lavoratori in azienda, che campeggiano nell’attuale dibattito politico e sindacale in Italia.
Intervista a Francesco Paolo Capone (UGL)
La partecipazione dei lavoratori costituisce da tempo un pilastro centrale in molti contesti esteri (in particolare dell’area renano-scandinava) che ne hanno saputo fare un fattore strategico in ottica di competitività economica e inclusione sociale; contesti che si distinguono sullo scenario globale per relazioni industriali costruttive e finalizzazione comune verso l’interesse primario aziendale. Quali le potenzialità socio-economiche?
Le potenzialità socio economiche sono rilevanti e rappresentano una vera sfida per le associazioni datoriali e alcune organizzazioni sindacali italiane che, molto più di quanto non si riesca ad immaginare, hanno fondato sulla conflittualità o comunque sulle divisioni tra lavoro e impresa la loro rappresentanza, le politiche sindacali, costruendo attraverso la conflittualità un ruolo e un peso politico nei confronti delle istituzioni.
Giovanni Pino – L’altro profilo delle RI: la partecipazione alla gestione dell’impresa
Due importanti iniziative scientifiche, un seminario italo-francese, organizzato dall’Associazione Lavoro e Welfare presso la Camera dei Deputati e un Convegno a Roma della Rivista giuridica del lavoro, sull’attuazione degli artt. 39 e 46 della Costituzione, possono contribuire a riporre all’attenzione dello studioso (e sarebbe auspicabile anche del legislatore), il tema della partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa.
Intervista a Franco Martini (CGIL)
La partecipazione dei lavoratori costituisce da tempo un pilastro centrale in molti contesti esteri (in particolare dell’area renano-scandinava) che ne hanno saputo fare un fattore strategico in ottica di competitività economica e inclusione sociale; contesti che si distinguono sullo scenario globale per relazioni industriali costruttive e finalizzazione comune verso l’interesse primario aziendale. Quali le potenzialità socio-economiche?
Non vi è dubbio che la partecipazione dei lavoratori, se inquadrata in un modello di relazioni industriali innovativo, costituisce una risorsa per lo sviluppo delle imprese e, più in generale, per la crescita economica del Paese. Proprio per questo la recente proposta unitaria di Cgil-Cisl-Uil la assume come uno dei tre pilastri sui quali poggiare un moderno sistema di relazioni industriali, determinando con ciò un importante salto di qualità nella cultura delle relazioni.
Mario Sassi – Per un “capitalismo dei partecipanti”
Severino Salvemini sul Corriere ha rilanciato un dibattito importante. Il suo assunto di partenza è chiarissimo:” ..bisogna dare vita ad una nuova dinamica di governo aziendale dove i diversi portatori di interesse possano far sentire di più la propria voce”. E così il tema che fa riferimento alla partecipazione o, in altri termini, alla collaborazione, al coinvolgimento dei collaboratori, ritorna in primo piano.
Petriccioli e Biasi – Aspettando l’avvento della democrazia economica
Pubblichiamo in allegato gli interessanti contributi di Maurizio Petriccioli, segretario confederale CISL, e di Marco Biasi, avvocato, ricercatore universitario di studi giuridici e professore a contratto presso la Bocconi.
Contratti, nuovo ultimatum di Renzi: “Il tempo sta per scadere”.
Sulla riforma della contrattazione “la palla è nelle mani delle parti. Ma il tempo sta per scadere. Se non si sbrigano loro, ci pensiamo noi. E non è una minaccia, ma una semplice constatazione di buon senso”. Lo riibadisce il premier Matteo Renzi in un’intervista al Sole 24 Ore, anche se il responsabile del Lavoro, Giuliano Poletti, smussa gli angoli sottolineando che è opportuno che “vada ancora lasciato giustamente lo spazio alle parti per il confronto”.
Contratti, riparte il confronto tra i sindacati.
Estendere e qualificare la contrattazione, a tutti i livelli. Sperimentare nuovi livelli di partecipazione dei lavoratori al governo dei processi produttivi aziendali. Consolidare le regole della rappresentanza definite con il Testo Unico del 10 gennaio 2014 firmato con Confindustria (e con gli accordi raggiunti negli altri settori). Intorno a questi tre capisaldi Cgil, Cisl e Uil intendono costruire una proposta unitaria sul nuovo modello contrattuale da presentare a Confindustria, secondo quanto è stato deciso ieri al tavolo tecnico che si è riunito nella sede della Uil e che verrà nuovamente convocato il 2 dicembre (…).
(G. Pogliotti, Il Sole 24 Ore, 26.11.2015)