Comunicato stampa UGL

Lavoro, Capone (Ugl): “Aumentare la produttività si può, sbloccando l’iter della legge sulla partecipazione”

“Con la flessibilità ottenuta dall’Ue l’Italia per non rimanere strozzata negli impegni assunti ha più che mai bisogno di aumentare la sua produttività, non basta detassare premi di risultato e la partecipazione agli utili di impresa: bisogna sbloccare l’annoso iter del disegno di legge 1051 sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, in attuazione dell’articolo 46 della Costituzione”.

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Intervista a Uliano Stendardi

CV_Uliano StendardiCi parli di lei…

Ho cominciato l’impegno sindacale nel 1975 come delegato, quindi un inizio classico; nel 1979 sono uscito a tempo pieno, sono andato in una federazione nazionale, che era quella degli alimentaristi, e ho seguito attività contrattuale. Nel 1981 ho fatto già un’esperienza confederale: avviammo il primo progetto in Italia di una Federazione dei Consumatori, una esperienza unitaria CGIL CISL UIL insieme alle centrali cooperative. Ho seguito le prime esperienze di autogestione: avevamo un dipartimento per l’autogestione, a quei tempi in confederazione, e anche un centro di promozione delle esperienze di cooperazione e di autogestione.

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Datore di lavoro e lavoratori, il tema della partecipazione.

La partecipazione dei lavoratori nell’impresa è un argomento che è tornato all’attenzione di esperti giuslavoristi, sociologi del lavoro, imprenditori e sindacati e loro rappresentanti, professional e manager delle funzioni risorse umane, consulenti (del lavoro, fiscalisti e società di compensation) a valle della nuova normativa introdotta dalla legge di stabilità 2016. Le parole chiave sono: detassazione, produttività (ma anche redditività, efficienza e qualità), welfare aziendale, volontarietà. Retribuzioni più elevate per i lavoratori e costo del lavoro più contenuto per le imprese.
Alchimia o magia?

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Michele Tiraboschi e Francesco Seghezzi – Dar futuro al lavoro

Non solo Jobs Act. Al cuore della grande trasformazione del lavoro c’è il sistema di relazioni industriali perché il vero adattamento alle sfide economiche e sociali si misura necessariamente nei settori produttivi, nei territori e nelle singole aziende dove la legge dello Stato, per definizione generale e astratta, può ben poco. È per questa ragione che preoccupa non poco lo stallo nel rinnovo di uno dei contratti collettivi più importanti, quello del settore metalmeccanico, che coinvolge quasi 2 milioni di lavoratori.

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Giovanni Pino – L’altro profilo delle RI: la partecipazione alla gestione dell’impresa

Due importanti iniziative scientifiche, un seminario italo-francese, organizzato dall’Associazione Lavoro e Welfare presso la Camera dei Deputati e un Convegno a Roma della Rivista giuridica del lavoro, sull’attuazione degli artt. 39 e 46 della Costituzione, possono contribuire a riporre all’attenzione dello studioso (e sarebbe auspicabile anche del legislatore), il tema della partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa.

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Al via detassazione premi risultato e partecipazione utili.

Via libera dal ministro del Lavoro e dal ministro dell’Economia alla tassazione agevolata per i premi di risultato e la partecipazione agli utili di impresa. Il decreto firmato oggi dà gambe a quanto previsto dalla legge di stabilità 2016 che per i salari di produttività e la partecipazione agli utili consente un’imposta sostitutiva del 10%, per un massimo di 2mila euro lordi che sale a 2500 euro per le aziende che “coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro”, ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 50 mila euro.

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Gianluca Passera – Lavoro: se anche il sindacato si accorge dei propri errori

Mettete un tranquillo giorno di lavoro, di quelli normalissimi per gli operai, a fine turno assemblea sindacale indetta dalla Cgil, ordine del giorno: analisi e votazione della “Carta dei diritti universali del lavoro”. Partecipo volentieri nonostante sia delegato Ugl, soprattutto perché il segretario della Cgil della mia federazione di competenza è persona che ispira non poca fiducia, nelle nostre discussioni ho avuto modo di percepire in lui un forte idealismo.

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Intervista a Pierangelo Albini (Confindustria)

foto AlbiniLa partecipazione dei lavoratori costituisce da tempo un pilastro centrale in molti contesti esteri (in particolare dell’area renano-scandinava) che ne hanno saputo fare un fattore strategico in ottica di competitività economica e inclusione sociale; contesti che si distinguono sullo scenario globale per relazioni industriali costruttive e finalizzazione comune verso l’interesse primario aziendale. Quali le potenzialità socio-economiche?

La partecipazione dei lavoratori è uno di quei temi che inevitabilmente suscita sentimenti e opinioni contrapposte, ma affermare che essa sia il pilastro centrale della competitività della Germania dei paesi scandinavi è una “forzatura” della realtà.

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Intervista a Maurizio Petriccioli (CISL)

maurizio_petriccioli12La partecipazione dei lavoratori costituisce da tempo un pilastro centrale in molti contesti esteri che ne hanno saputo fare un fattore strategico in ottica di competitività economica e inclusione sociale; contesti che si distinguono sullo scenario globale per relazioni industriali costruttive e finalizzazione comune verso l’interesse primario aziendale. Quali le potenzialità socio-economiche?

Numerosi studi hanno dimostrato che i sistemi economici d’impresa più efficienti sono quelli in cui sono maggiormente diffuse relazioni sindacali partecipative.

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