Mentre l’azionariato individuale dei dipendenti è tipico delle grandi aziende, l’azionariato collettivo è la forma più adeguata alle PMI.
Articoli Taggati → pmi
Disastro in Norvegia.
È fatta. Dal 1° gennaio il nuovo governo norvegese ha abolito qualsiasi incentivo all’azionariato dei dipendenti.
È dunque ora il momento del dibattito politico. Che fare, quale alternativa? Come diceva un primo ministro socialista che ha avuto il suo quarto d’ora di celebrità in Belgio: “Prima agisco, poi penso”.
Premi produttività, 51% nelle Pmi. Il governo propone un «patto».
C’è chi ha puntato su sanità e previdenza complementare; chi su istruzione e assistenza familiare; chi invece ha preferito il premio di risultato «cash» in busta paga. Il ministero del Lavoro è tornato a pubblicare i dati sulla contrattazione di secondo livello.
Stefano Passerini – Il coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’impresa: opportunità con ancora troppi vincoli per le PMI
Parlare di “partecipazione dei lavoratori” nell’impresa sotto le sue molteplici forme, significa affrontare un tema “sensibile” perché in un certo senso riguarda la distribuzione del potere all’interno dell’azienda; si tratta infatti di un patto di natura psicologica complessa perché richiede, a vari livelli, di mettere in discussione le tradizionali prerogative imprenditoriali e manageriali.
Accordo per le PMI metalmeccaniche della provincia di Bergamo: la nuova geografia delle relazioni industriali.
L’accordo territoriale sottoscritto da Confimi Apindustria Bergamo con le federazioni Fim-Cisl e Uilm-Uil della bergamasca rappresenta un unicum nel panorama della contrattazione collettiva nel settore metalmeccanico in Italia e non solo. Si tratta invero di una sperimentazione che interessa un livello di confronto negoziale – il territorio, qui identificato dalla provincia di Bergamo – tradizionalmente escluso dalle dinamiche di relazioni industriali nel settore manifatturiero.
Contratti integrativi, è boom di accordi territoriali.
Gli accordi sui premi di risultato cominciano a conquistare anche le piccole e medie imprese dove non c’è rappresentanza sindacale. Facciamo parlare i numeri. Secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero del Lavoro, gli accordi sui premi di produttività oggi attivi sono 11.539. Di questi 2.053 sono legati ad accordi territoriali. Siamo a un soffio dal 20%, quindi parliamo di un accordo su cinque e soprattutto «stiamo parlando di un incremento secco», osserva Pierangelo Albini, direttore dell’area Lavoro, welfare e capitale umano di Confindustria.
Welfare aziendale: le azioni dell’industria, le opportunità per i lavoratori.
C’è l’assicurazione sulla vita ma anche il maggiordomo aziendale, ossia un incaricato dall’azienda che aiuta il lavoratore a portare l’auto dal carrozziere o a ritirare la spesa, c’è la palestra aziendale e i gruppi di acquisto, e poi ancora il car-sharing, la convenzione con il medico della ditta per gli esami del sangue, i corsi di inglese e l’orto aziendale. La lista è lunga, si tratta di alcune delle opportunità che un lavoratore può avere in ciò che viene definito welfare aziendale.
Settore alimentare. Sbarra (Fai Cisl): “Linee guida secondo livello rilanciano partecipazione”.
“Oggi abbiamo lanciato un messaggio unitario, tracciando la via di relazioni industriali incentrate su una più forte partecipazione e capaci di sfidare le imprese su produttività, welfare, organizzazione del lavoro, bilateralità e governance d’impresa”. Lo ha detto Luigi Sbarra, Segretario Generale della Fai Cisl che oggi ha introdotto i lavori degli Attivi unitari dei sindacati di categoria, chiamati a elaborare le linee guida sulla contrattazione di secondo livello per il settore alimentare.
Premi di risultato, il decalogo per le Pmi senza sindacato.
Anche le Pmi senza rappresentanze sindacali possono ottenere i vantaggi fiscali legati ai premi di produttività, salvo tener conto che, come per tutte le aziende che non hanno rappresentanze sindacali interne, sono richiesti alcuni adempimenti. Continua la lettura
PMI e welfare: quali regole per il regolamento?
A seguito delle modifiche normative effettuate dal Legislatore con la Legge di Stabilità 2016 (l. 208/2015) e con il Decreto Interministeriale 25 marzo 2016 – relativo alla tassazione agevolata dei premi di produttività e delle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili di impresa – il 2016 è l’anno del welfare aziendale.