Intervista a Cesare Damiano

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Nel corso del convegno sulle nuove relazioni industriali tenutosi a Pescara il 25-26 settembre e organizzato dall’Associazione Italiana di Studio delle Relazioni Industriali, Danilo Terra ha intervistato Cesare Damiano.

Ci parli di lei…

Sono un uomo di sinistra, presidente della Commissione Lavoro della Camera e ex ministro del lavoro nel secondo governo Prodi. Da sempre, dal ’68, mi batto per i diritti dei lavoratori.
Naturalmente non disconosco le ragioni dell’impresa, in primo luogo quello della competitività; non sono dell’idea che per raggiungere quegli obiettivi valga la pena di perseguire politiche liberiste. Io sono un antiliberista e sono un Keynesiano.

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VW Italia, un bell’esempio di partecipazione aziendale. Intervista a G. di Palma.

In Italia, al di fuori degli specialisti di settore il termine Mitbestimmung (codecisione) dice poco. Basta invece andare appena al di là delle Alpi e raggiungere la Germania per scoprire come intorno a questo modello sia cresciuta un’esperienza partecipativa che ha portato i rappresentanti dei lavoratori nel board delle maggiori imprese pubbliche e private, diventando la spina dorsale della crescita economica e sociale tedesca.

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Pietro Ichino – Contrattazione, rappresentanza e partecipazione; il nuovo capitolo della politica del lavoro del governo

Il Presidente del Consiglio – come già fece Schroeder in Germania all’inizio degli anni 2000 – ha sollecitato imprese e sindacati a un accordo che realizzi due obiettivi fondamentali di riforma del sistema delle relazioni industriali: innanzitutto l’allineamento del nostro sistema di relazioni industriali con quelli dei nostri maggiori partner europei, che prevedono la possibilità che il contratto aziendale non soltanto deroghi parzialmente al contratto collettivo nazionale, ma anche lo sostituisca integralmente in funzione della sperimentazione di piani industriali che escono dai vecchi schemi; in secondo luogo la definizione dei requisiti di rappresentatività maggioritaria dell’associazione o coalizione sindacale stipulante.

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Prima chiudiamo i contratti poi discutiamo di partecipazione.

Camusso replica a Squinzi: i salari vanno aumentati non diminuiti.

(…) In questa stagione il tema nuovo è quello della partecipazione dei lavoratori e della democrazia economica. Confindustria è pronta ?

(…) E la produttività ? Bisogna farla crescere. bisogna rendere il sistema più competitivo. Come ? Con nuovi modelli organizzativi, con l’innovazione, con la partecipazione e con la contrattazione.

(…) Si parla sempre di modello tedesco: imitiamolo, imitiamo la Volkswagen.

(…) Non so se Confindustria sarà interessata a questa forma di partecipazione… So benissimo che hanno sempre cercato di evitare modelli di effettiva condivisione delle scelte in azienda. Ma non mi si dica che la sfida della modernità è il ritorno all’antico.

(R. Giovannini, La Stampa, 13.09.2015)

Intervista a Emiliano Di Carlo (parte III) – Il contesto italiano

Il decreto legislativo n.6 del 17 gennaio 2003 introduce, all’interno di una più ampia riforma del diritto societario, la possibilità per le società per azioni di adottare altri due modelli di governance alternativi rispetto al tradizionale: il monistico e il dualistico, ma senza traccia di codeterminazione.
Considera auspicabile, soprattutto nel contesto italiano caratterizzato da un elevato potenziale conflitto di interessi nei gruppi piramidali, un graduale percorso di lungo periodo che arrivi a inserire strategici elementi di compartecipazione, quali ad esempio la nomina e la revoca degli amministratori, indipendentemente dal sistema di governance adottato dall’impresa?

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Migliorare le performance, migliorare il salario: la proposta della CISL per un nuovo modello contrattuale.

La Cisl ritiene che il ruolo delle parti sociali sia indispensabile in un paese moderno per la realizzazione di un modello di democrazia diffusa e rispondente ai principi costituzionali che affermano il lavoro come elemento fondante della nostra repubblica. L’impresa e il lavoro sono l’asse costituente del nostro sistema economico e sociale ed i soggetti su cui costruire le prospettive di sviluppo e di benessere nel superamento di questa crisi che occorre sconfiggere. La regolazione dei rapporti di lavoro nell’ambito delle imprese e la certezza delle regole della rappresentanza delle parti sociali sono elementi centrali per il nostro sistema paese.

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Intervista a Emiliano Di Carlo (parte I) – Partecipazione e responsabilità sociale d’impresa

IMG_419re6Presentiamo l’intervista in tre parti di Danilo Terra a Emiliano Di Carlo.

Presso l’università degli studi di Roma “Tor Vergata”, Di Carlo è Ricercatore confermato in Economia Aziendale e Professore Aggregato per i corsi di “Economia dei gruppi aziendali”, “Finanza e governance dei gruppi aziendali”, “Fundamentals of business” e “Corporate governance and accountability”. Svolge attività di docenza anche presso la Luiss Business School e la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione.
E’ inoltre Vicedirettore del Master in Procurement Management e membro del Laboratorio sull’Impresa Sostenibile e Responsabile (COVISION).
Le sue attuali attività di ricerca e formazione si concentrano, tra l’altro, su tematiche di corporate governance, finalismo aziendale, responsabilità sociale d’impresa, business ethics e conflitto di interessi, dilemmi etici.

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