Più società e meno Stato, più collaborazione in azienda e meno centralizzazione contrattuale. Partecipazione ove ce ne siano le condizioni. Senza imporre nulla dall’alto, ma liberando la vitalità dell’impresa e del lavoro. È l’auspicio con cui Maurizio Sacconi guarda all’avvio del dibattito in aula sulla proposta di legge sulla partecipazione al lavoro.
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Ecco come la Cisl vuole promuovere la partecipazione dei lavoratori nelle aziende.
Promuovere e incentivare la democrazia economica e la partecipazione gestionale, finanziaria, organizzativa e consultiva dei lavoratori alle imprese per dare piena attuazione all’articolo 46 della Costituzione.
Gianvito Calderaro – Alleanza capitale e lavoro
La partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese è un tema storico sia per il diritto del lavoro che per le relazioni industriali. Di recente abbiamo assistito alla iniziativa del sindacato Cisl, che sul tema ha sempre riservato la sua attenzione. Anche l’Unione Europea (EU), sin dagli anni ’70 , ha sviluppato per decenni una intensa attività normativa, relativamente a diverse forme e gradi di partecipazione, dal diritto alle informazioni, alle consultazioni e fino ai diritti di partecipazione sia nella governance e sia alla partecipazione finanziaria al capitale di rischio delle imprese da parte dei lavoratori.
Gianfranco Librandi – Partecipazione dei lavoratori fruttuoso patto capitale-lavoro
Il Consiglio dei Ministri ha licenziato qualche giorno fa le “linee guida” per la manovra di bilancio. È prematuro dare un giudizio definitivo su quanto annunciato dal governo, sarà necessario studiare nel dettaglio ogni provvedimento, ma un’idea su quella che sarà la prossima legge di bilancio la posso già esprimere: una manovra senz’anima e senza strategia, un compitino raffazzonato alla bell’e meglio, con un colpo al cerchio ed una alla botte, una manovra – oltre al resto pericolosamente finanziata per due terzi in deficit – che per riassumere posso definire illusoria e velleitaria.
Lavoro, Foti (FdI): è ora di attuare partecipazione prevista in Costituzione.
“È la prima volta che Fratelli d’Italia non presenta una proposta di legge in parlamento sulla partecipazione agli utili dei lavoratori e/o al capitale delle imprese da parte degli stessi. E non lo ha fatto per un’unica ragione: la Cisl ci aveva annunciato una propria proposta di legge sulla partecipazione.
Audizione sindacati su partecipazione lavoratori e gestione impresa.
Martedì 15 febbraio, alle ore 12, presso l’Aula della Commissione Lavoro, le Commissioni riunite Finanze e Lavoro hanno svolto l’audizione di rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti disposizioni in materia di partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa.
Pietro Ichino – La partecipazione delle persone nell’impresa
Per gentile concessione dell’Autore, pubblichiamo in allegato le slides della comunicazione del Sen. Prof. Pietro Ichino alla conferenza-dibattito di giovedì 14 dicembre alle ore 21:00 presso il Circolo PD Gino Giugni in via Astesani 27 a Milano.
P. Ichino – Milano-14XII21-Circolo-PD-Gino-Giugni
(Tratto dal sito www.pietroichino.it)
Il dibattito a destra – La sfida della partecipazione dei lavoratori
Quando Cesare attraversò il Rubicone pronunciò la famosissima frase che noi tutti conosciamo: «Alea iacta est». Nessuno al tempo, nemmeno Cesare stesso, poteva immaginare che oltrepassare quel confine lo avrebbe reso immortale. I confini posso essere reali e concreti, come quelli di una nazione, o possono essere barriere ideali oltre le quali si ha paura di andare.
Il dibattito a destra – Caro Mario, andiamo avanti, la partecipazione è il futuro
Il recente commento di Mario Bozzi Sentieri apparso su Destra.it e Barbadillo sulla partecipazione dei lavoratori alle imprese riaccende i riflettori su uno dei temi chiave per il futuro del nostro paese nonché di tutta l’Europa. Chi scrive pensa sia arrivata l’ora per le forze patriottiche e «sovraniste» di fare un salto di qualità e smarcarsi da tentazioni liberiste, «forziste» o meramente assistenzialiste e impostare politiche rivoluzionarie sui temi sociali.
Il premio di risultato (PdR) tra coesione aziendale e risparmio fiscale.
Nelle aziende, al fine di incrementare la produttività, la qualità e la redditività (nonché tutti gli elementi funzionali a migliorare la competitività aziendale) è prevista l’istituzione di un premio annuale calcolato alla luce dei soli risultati conseguiti dai lavoratori.
Si parla, infatti, di premio di risultato per far riferimento ad un elemento retributivo, di carattere variabile, che viene inserito accanto alle componenti fisse nelle tabelle retributive. Continua la lettura