Marcello Bianchi – Serve una legge per promuovere la democrazia economica?

Le posizioni espresse dalla CISL in occasione dell’ultimo congresso mostrano una chiara impostazione contrattualistica, coerente con la sua storia e i suoi valori fondativi. Viene ribadita la netta contrarietà a interventi legislativi sul salario e sulla rappresentanza, che minerebbero lo stesso ruolo del sindacato in una società pluralistica. Questo si basa proprio sull’autonomia contrattuale delle condizioni di lavoro, in primis i salari, e su un sistema di rappresentanza aperto alla competizione e al riconoscimento reciproco delle parti.

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La rivista “Partecipazione”: analisi e focus per ricostruire il tessuto sociale disgregato dalla pandemia.

Nel dicembre del 2020 usciva il primo volume dell’Istituto «Stato e Partecipazione», dal titolo “L’Italia del Futuro”. Con una serie di saggi affidati a professori, studiosi e sindacalisti si cercava di tratteggiare spunti, analisi e programmi per la (ri)costruzione della Nazione nel dramma della pandemia. Dall’agricoltura all’industria, passando per la politica estera, il sindacato e le periferie, ogni aspetto vitale era toccato, seguendo il filo conduttore della necessità del recupero di ampie fette di sovranità e dell’impostazione di strategie di lunghissimo periodo per l’Italia.

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Daniele Ciravegna – I lavoratori e la partecipazione alla gestione delle imprese

Il 4 maggio scorso, il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, nel corso di un incontro con le rappresentanze sindacali dei lavoratori di GTT (Gruppo Torinese Trasporti, società in house del Comune), ha presentato l’idea che il Consiglio di amministrazione della stessa venga allargato da tre a cinque membri, includendovi anche una persona designata dalle rappresentanze dei lavoratori.

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Partecipazione dei lavoratori, tra teoria e prassi la sfida del sindacalismo nazionale.

Il sindacalismo nazional-rivoluzionario ha avuto storicamente due facce: quella più immediata, “pratica” (rivendicativa sul piano dei salari e delle condizioni di lavoro) e quella “teorica” (progettuale e culturalmente eretica rispetto ai vecchi dogmi ideologici di matrice ottocentesca). Quando le due volontà si sono incrociate e “contaminate” ne è nata una delle più interessanti e creative stagioni della storia sociale del nostro Paese.

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Un anno di Stato e Partecipazione e una scienza aperta all’etica e al confronto.

Nel dicembre del 2020 usciva il primo volume dell’Istituto «Stato e Partecipazione», dal titolo L’Italia del Futuro. Con una serie di saggi affidati a professori, studiosi e sindacalisti si cercavano di tratteggiare spunti, analisi e programmi per la (ri)costruzione della Nazione nel dramma della pandemia. Dall’agricoltura all’industria, passando per la politica estera, il sindacato e le periferie, ogni aspetto vitale era toccato, seguendo il filo conduttore della necessità del recupero di ampie fette di sovranità e dell’impostazione di strategie di lunghissimo periodo per l’Italia.

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Ugl, ieri a Catania il segretario generale Capone: “Patto tra lavoro e capitale”.

“Se la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa in Italia fosse stata già una realtà, moltissime vertenze occupazionali nel paese, come anche in Sicilia e a Catania, neanche sarebbero esistite.” L’ha detto ieri il segretario generale della Ugl, Paolo Capone, intervenendo durante la quarta tappa della conferenza programmatica del sindacato, organizzata nella città etnea per i territori di Sicilia e Calabria dopo gli incontri di Torino, Bari e Mestre.

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Lavoratori nel cda Gtt, sindacati contro. La Cisl dice sì: può essere una svolta.

L’annuncio del sindaco, Stefano Lo Russo, sulla volontà di inserire un rappresentante dei lavoratori nel prossimo consiglio di amministrazione di Gtt ha creato «un acceso dibattito» tra i sindacati. Un po’ perché non si aspettavano una decisione del genere, un po’ perché sarebbe un modello di gestione totalmente innovativo in Italia che, a differenza della Germania dove invece è già collaudato, non ha nemmeno una chiara cornice normativa.

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Zamagni, il compito del sindacato è restituire un’anima alle imprese.

“Il compito del sindacato è restituire un’anima alle imprese” perché un’organizzazione del lavoro che non consenta la “piena fioritura” della persona umana sarà sempre un’organizzazione del lavoro poco produttiva. Questa la premessa del ragionamento che l’economista Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, ha svolto davanti alla platea di First Cisl nel corso della tavola rotonda “Futuro della finanza tra sostenibilità e digitalizzazione”.

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