Intervista a Franca Tosco

tosco-francaCi parli di lei

Sono presidente e socia fondatrice di Assonline. Laureata in lettere all’Università degli Studi di Torino, ho 65 anni e un figlio. Il mio primo lavoro, del quale ho tuttora un dolce ricordo, è stato fare l’insegnante. Ho poi partecipato come PR a un progetto quinquennale del CNR presso il Politecnico di Torino. Sono quindi entrata in Kompass Italia nel 1991, con compiti di assistente di direzione; poi in SEAT Pagine Gialle prima nel Settore Qualità e ora nel settore Channel Management. Il mese di maggio 2017 è stato il mio ultimo mese di lavoro prima della meritata pensione.

Il suo punto di vista sulle potenzialità socio-economiche della partecipazione dei lavoratori all’impresa?

Credo che il potenziale sia enorme. Ma questo è implicito: se non lo pensassi, non sarei presidente di un’associazione che, come Assonline (e qui cito quasi alla lettera il nostro statuto), promuove l’azionariato associato ed elabora proposte per la creazione di valore duraturo nel tempo a favore dell’azienda e dei suoi dipendenti.

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Innovazione tecnologica, Il terziario privato raccoglie la sfida e rilancia un percorso innovativo dal XIX congresso nazionale Fisascat Cisl.

La rivoluzione digitale ha preso il sopravvento e si è già affermata in alcuni settori, come nel terziario privato. Il commercio è il comparto in cui questa rivoluzione ha avuto l’impatto più forte negli ultimi anni, con la crescita esponenziale dell’ecommerce ma la trasformazione è evidente anche nei settori tradizionali del turismo e dei servizi. E’ una analisi sullo stato dell’arte quella che la Fisascat Cisl ha proposto nel corso della seconda giornata dei lavori del XIX Congresso Nazionale di categoria con una tavola rotonda sul tema “Il ruolo del sindacato del terziario, commercio e turismo di fronte alla sfida dell’innovazione tecnologica”.

Ilaria Armaroli – Appunti di viaggio /5. Dal Congresso della Fim di Brescia, idee per una nuova partecipazione

Il commento iniziale è sul crescente ruolo di propulsione al cambiamento che, anche nel sindacato, stanno assumendo le rappresentanze locali. In Cisl, forse più che in Cgil e Uil, il tema della partecipazione dei lavoratori è trattato con sintonia di vedute tra il centro e la periferia dell’organizzazione; per chi tuttavia segue quotidianamente gli sviluppi delle pratiche partecipative, è difficile non rilevare come queste siano frutto di peculiari interpretazioni di chi, sui fronti datoriale e sindacale e indipendentemente dalla sigla di appartenenza, opera sul territorio.

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Intervista ad Aleksandra Gregorič

Gregoric

President of the International Association for the Economics of Participation (IAFEP); Associate Professor at the Center for Corporate Governance, Department of International Economics and Management at Copenhagen Business School.

Workers’ participation realizes through various forms and levels, from employee ownership to workers’ involvement through the works councils and boards of directors. Overall, what are the main empirical findings with regards to the economic effects of the different participatory forms?

The extant scholarly research provides support to the proposition that participatory practices promoting employee involvement in the firms (i.e. representation through works councils, board of directors, etc.) and employee financial participation (e.g. direct employee ownership, profit sharing, broad-based share ownership schemes, etc.) produce significant economic benefits.

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