Industria. Dopo 15 anni di contratto raggiunta intesa su integrativo alla Sirti.

“Siamo riusciti a raggiungere dopo 15 anni dall’ultimo contratto,  un’intesa con l’azienda attraverso un rinnovato sistema di regole che vedono nella partecipazione dei lavoratori alla vita ed all’efficienza aziendale il perno dell’intesa stessa”. Così il Coordinatore nazionale del Gruppo Sirti Fim Cisl Stefano Lombardi  sull’intesa sottoscritta da Fim, Fiom, Uilm Nazionali, dal coordinamento nazionale delle Rsu e ratificato dal 69 % dei lavoratori (circa 1800, su 2644 aventi diritto) per il nuovo contratto integrativo del Gruppo Sirti, azienda dell’ICT con 3958 dipendenti in tutt’Italia, ricordando come nonostante un contesto economico del Gruppo ancora difficile, in Sirti è ancora in essere una procedura di concordato (ex- art. 67e con l’ingresso del Fondo Pillerstone dall’autunno del 2016).

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Alitalia, e quelle imprese salvate dai loro dipendenti.

Tra gli interessati a rilevare Alitalia c’è Cerberus Capital Management, uno dei principali fondi di private equity statunitensi. Secondo quanto riportato dal Financial Times Cerberus ha scelto di non presentare un’offerta vincolante perché ha ritenuto troppo restrittivi i termini della gara. Sempre secondo il quotidiano di Londra, Cerberus ha anche suggerito di essere disposto a investire tra i 100 milioni e i 400 milioni di euro per ottenere il controllo di Alitalia. Il piano Cerberus chiede anche al Governo italiano di mantenere una quota di partecipazione nella compagnia aerea, mentre i sindacati trarranno vantaggio da una forma di “condivisione del profitto”.

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La partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa, un progetto possibile.

A cura di Marco Carcano, Roberto Ferrari e Vito Volpe

Lo studio condotto da Marco Carcano, Roberto Ferrari e Vito Volpe si articola lungo alcune appropriate linee di discussione: la prima parte, dedicata alla disamina delle diverse forme di partecipazione, è seguita dall’analisi di alcune esperienze concrete e da una lettura critica che pone l’accento sull’opportunità di una sempre maggiore interazione tra il management aziendale da un lato, e le rappresentanze sindacali – storicamente poco orientate a progetti di partecipazione – dall’altro. Dal momento che si tratta di una trasformazione culturale prima che strutturale, occorre chiedersi se queste realtà siano culturalmente in grado di costruire people strategies in chiave partecipativa; soprattutto in relazione al fatto che un progetto di partecipazione ben costruito porta vantaggi economici, professionali, organizzativi, produttivi e sociali.

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Le nuove sfide del lavoro e l’urgenza di ripartire dalla persona.

«Un martello può piantare un chiodo o schiacciare un dito. La responsabilità di ciò che accade è nostra». Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha esordito con questa analogia al convegno “Industria 4.0 e lavoro” promosso ieri, venerdì 19 ottobre, dall’Istituto Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense, insieme all’Ufficio diocesano per la pastorale sociale  e alle fondazioni “Etica ed Economia” e “Tarantelli”.

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Sindacati, Ronghi (Filp): rilanciare sinergia tra lavoro e impresa, marted’ 10 ottobre conferenza stampa con Brunetta, Polverini e Alemanno.

“Raccogliamo la sfida per il superamento dell’attuale sistema sindacale, per una nuova legge sulla rappresentatività, per lavoro stabile e di qualità e per la partecipazione dei lavoratori all’impresa: è questa la base di partenza di un nuovo modello sindacale che possa rilanciare la sinergia tra lavoro e impresa in Italia”.

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