Il dibattito sulla democrazia economica, intesa nelle varie forme di partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese, ha avuto in Italia un andamento carsico, condizionato per lo più da presupposti ideologici che ne hanno compromesso la traduzione in esperienze concrete.
Articoli Taggati → partecipazione dei lavoratori
Primo rapporto FVD-CGIL sulla contrattazione decentrata.
Su segnalazione di Aldo Amoretti, main contributor di Mitbestimmung che ringraziamo per il prezioso e costante supporto, pubblichiamo in allegato la presentazione della prima edizione del rapporto sulla contrattazione decentrata, tenutasi venerdì 18 gennaio a Roma presso la sede della Cgil nazionale.
Matteo Impagnatiello – Per una robusta Costituzione: a proposito dell’art. 46
Egregio Direttore, vari tentativi di riforma hanno interessato la nostra Costituzione, soprattutto nel corso degli ultimi decenni. In relazione alla lunga crisi socio-economica che il nostro Paese sta vivendo ed al bisogno di rilanciare la produttività delle imprese italiane nel contesto competitivo globale, credo sia giunto il momento di dare concreta attuazione all’articolo 46 della Costituzione, finora rimasto lettera morta: è necessario garantire la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende. Continua la lettura
Dove i dipendenti hanno voce in capitolo.
Quanto sono presenti i nostri sindacati?
Il 45% dei lavoratori altoatesini dispone di una rappresentanza sindacale direttamente nell’azienda in cui lavora. Il dato è riportato dallo studio IPL sulle condizioni di lavoro in Alto Adige (EWCS). La presenza di organizzazioni sindacali è superiore alla media nel settore istruzione ed educazione (83%) così come nelle grandi imprese, mentre è scarsa nei settori agricoltura e turismo e nelle aziende di piccole dimensioni. Secondo l’IPL gli spazi vuoti sulla mappa della presenza sindacale nelle imprese dovrebbero scomparire: la trasformazione digitale non permette più di rinunciare al confronto con i lavoratori.
Confindustria: premi collettivi per 3 lavoratori su cinque.
Nelle imprese associate a Confindustria vengono erogati premi collettivi per oltre 3 lavoratori su 5. E’ quanto emerge da un’indagine del centro studi di viale dell’Astronomia (Csc) sul lavoro. L’annuale report sulle condizioni dell’occupazione ha registrato che nella prima metà dell’anno nell’industria in senso stretto il 63,7% dei lavoratori era coperto da un contratto aziendale che prevede l’erogazione di premi variabili collettivi (l’82,5% nelle imprese con almeno 100 dipendenti). La contrattazione aziendale di contenuto economico è meno diffusa nei servizi, dove i lavoratori coperti erano il 45,3%.
Furlan, Cisl, vanno introdotte forme di democrazia economica anche in Italia.
“La debolezza del nostro sistema industriale è sotto gli occhi di tutti. Sono ormai troppi i casi in cui proprietari stranieri sfruttano marchi italiani e delocalizzano all’estero le produzioni, magari dopo aver incassato pure i contributi di Stato”: lo afferma la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una sua lettera pubblicata oggi sul Sole 24 Ore.
Mario Sassi – Lavoro domenicale e partecipazione dei lavoratori
Aldo Amoretti è un sindacalista esperto e preparato. In un recente contributo di pensiero pubblicato da Mitbestimmung ha provato ad affrontare il tema delle domeniche e delle festività suggerendo una provocazione interessante.
Stefano Passerini – Il coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’impresa: opportunità con ancora troppi vincoli per le PMI
Parlare di “partecipazione dei lavoratori” nell’impresa sotto le sue molteplici forme, significa affrontare un tema “sensibile” perché in un certo senso riguarda la distribuzione del potere all’interno dell’azienda; si tratta infatti di un patto di natura psicologica complessa perché richiede, a vari livelli, di mettere in discussione le tradizionali prerogative imprenditoriali e manageriali.
Aldo Amoretti – Di commercio, di feste, di lavoro
Se ne dicono di tutti i colori intorno alla problematica delle aperture festive degli esercizi commerciali.
La più bizzarra è che le aperture danno luogo ad un aumento globale delle vendite quando è evidente che le vendite possono aumentare solo se accrescerà il denaro nelle tasche dei consumatori.