L’apertura di Theresa May alla partecipazione dei lavoratori all’impresa può aver colto di sorpresa l’opinione pubblica, soprattutto perché è stato uno degli argomenti con cui ha voluto esordire nel nuovo ruolo. In realtà lo considererei una conferma della trasversalità del tema che, in quanto tale, dovrebbe sottrarsi al dibattito politico ed essere valutato come possibile strumento di miglioramento della produttività aziendale. Nei contesti economici de-industrializzati, in particolare, si affermano i “lavoratori della conoscenza”, detentori di competenze specialistiche spesso di alto livello, la cui partecipazione agli organi amministrativi dell’impresa può velocizzare i processi decisionali e aumentare la propensione alla ricerca, allo sviluppo, all’innovazione. Da non sottovalutare, inoltre, l’attuale carenza di rappresentanza sindacale per queste categorie professionali, le quali, partecipando alla gestione, potrebbero contribuire alla trasformazione della “rituale” conflittualità in confronti aperti e apolitici. Gregorič fa riferimento al modello nordico e ne evidenzia i vantaggi in termini di flessibilità e di performance rispetto ad altre governance “stakeholder-friendly”; personalmente condivido, un ottimo esempio di gradualità nell’applicazione di modelli organizzativi innovativi che potrebbe fare breccia nel sistema delle PMI italiane. (nota del redattore)
Articoli Taggati → germania
Manuela Maschke – Digitalizzazione: le sfide per la partecipazione dei lavoratori
Manuela Maschke è Head of Work and Codetermination unit presso la Fondazione Hans Boeckler; il suo contributo di pensiero di seguito allegato e pubblicato sull’ETUI Policy Brief, la newsletter dell’istituto di ricerca della Confederazione dei Sindacati Europei, è ricco di spunti ed esempi in merito alle sfide che la digitalizzazione impone alla contrattazione aziendale.
Worker and consumer representation on boards, which route should the UK take ?
La partecipazione dei lavoratori all’impresa nasce dalla condivisione delle informazioni, si rafforza mediante la consultazione dello staff, dei rappresentanti o dei team di lavoro e, talvolta, si realizza al “terzo livello” della cogestione. Non credo alla gerarchia dei tre livelli di partecipazione: un’ampia condivisione delle informazioni aziendali può rivelarsi molto più produttiva di un complicato processo decisionale mirato a mettere tutti d’accordo. Ogni azienda ha la sua storia e la sua cultura e, di conseguenza, le sue pratiche partecipative. Ma anche un popolo, una nazione o un partito hanno approcci peculiari rispetto al tema della partecipazione. Interessante quindi il contributo di pensiero che pubblichiamo di seguito perché presenta un progetto di riforma “inaspettato” da parte del nuovo primo ministro britannico e, inoltre, ci consente di ripercorrere le diverse applicazioni della codeterminazione nell’Unione Europea. Visionario il progetto di rappresentanza dei consumatori nel board. (nota del Redattore) Continua la lettura
Maurizio Ballistreri – Contratto metalmeccanici: il valore della partecipazione
Nei commenti di Cisl, Uil (meno della Cgil) e in quelli di Confindustria è stata data notevole enfasi ai profili di partecipazione in azienda, per quanto riguarda le relazioni industriali, contenuti nell’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici.
Confindustria: dal Veneto parte la corsa verso la ripresa del Paese.
E per il presidente degli industriali di Padova, Massimo Finco “la rivoluzione industriale parte proprio dalla necessità di stringere, con gli attori istituzionali e sociali, un patto per la produttività del Paese e del Veneto spina dorsale manifatturiera del Paese. Al Governo, al maggiore sindacato italiano, la Cgil di Susanna Camusso, Finco e i colleghi delle altre due associazioni territoriali chiederanno gli strumenti e un impegno ad “allargare la contrattazione aziendale.
Almaviva Contact, Antonelli ai sindacati: “Collaboriamo come in Germania”.
Un cambio di paradigma nelle relazioni industriali che stimoli la funzione sociale dell’impresa e affidi un ruolo nuovo ai lavoratori. Almaviva Contact rilancia sulla democrazia partecipativa nelle aziende per affrontare con strumenti innovativi la sfida industriale che il settore dei call center non si può permettere di perdere. Pena la scomparsa dalla scena produttiva italiana.
Socialisti: “Un lavoratore in ogni Cda delle partecipate”.
Il Comune di Parma possiede partecipazioni in circa 30 società strumentali, tra queste molte partecipazioni sono di maggioranza o comunque consentono di esercitare un forte controllo; tali società occupano centinaia di persone e svolgono funzioni di grande rilevanza sia per la produzione di ricchezza nel nostro territorio, che per la erogazione di importanti servizi a tutti i cittadini della nostra città.
Quale evoluzione per gli studi sulle relazioni industriali? Un report sull’11° congresso europeo dell’ILERA.
Questo report riassume i contenuti principali di alcune delle ricerche presentate in occasione dell’undicesimo Congresso europeo dell’ILERA – International Labour and Employment Relations Association (http://www.ileraeurope2016.eu/), tenutosi a Milano dall’8 al 10 settembre 2016.
Mitbestimmung.de intervista Mitbestimmung.it
E’ un gioco di parole ma corrisponde al vero: il magazine della prestigiosa Fondazione Hans-Boeckler (www.boeckler.de) ci ha dedicato un’intervista nel numero di Agosto 2016 (pag. 40-41) che vi alleghiamo in versione originale; di seguito, inoltre, trovate la traduzione in italiano dell’articolo.
Boccia: “Tre miliardi per le imprese, basta distribuire a pioggia”.
“Il governo dovrebbe darsi un obiettivo di crescita del 2 per cento mettendo in campo politiche dell’offerta selettive perché le risorse sono poche e non è più il tempo di redistribuzione a pioggia”, dice Vincenzo Boccia, 52 anni, salernitano, imprenditore della grafica, presidente della Confindustria da tre mesi.