Ho conosciuto personalmente Luciano Gallino in un dibattito a Torino nei primi anni ‘90 del secolo scorso. Avevo letto molti suoi scritti, ma non lo avevo mai incontrato. Ero da poco diventato segretario della Fiom regionale e fui invitato ad un confronto con lui ed altri sul lavoro.
Articoli Taggati → fiat
Pietro Ichino – Contrattazione: le quattro ragioni per una svolta
IL NUOVO MESTIERE DEL SINDACATO, NELL’ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE, PRESUPPONE LA POSSIBILITÀ CHE LA COALIZIONE MAGGIORITARIA NEGOZI A 360° IL PIANO INDUSTRIALE INNOVATIVO, ANCHE STIPULANDO UN CONTRATTO AZIENDALE CHE SOSTITUISCA INTEGRALMENTE QUELLO NAZIONALE.
Massimo Visconti – Sindacato unico o sindacato unitario
E` ormai sotto gli occhi di tutti la crisi che i sindacati italiani stanno attraversando e che è dovuta alle vicende che, trasversalmente, interessano le sigle storiche non tanto dovute alle “battaglie sindacali” quanto al gossip che riguarda una volta le retribuzioni gonfiate di un segretario generale, l’altra volta l’elezione irregolare di un altro segretario generale o le spese “non inerenti all’attività sindacale” fatte con carte di credito finanziate con i soldi dei lavoratori oppure dalla fuga di iscritti che sembra aver travolto il primo sindacato italiano.
Volkswagen: la doppia lezione dello scandalo.
Die atmende Fabrik: con quanto orgoglio José Ignacio Lopez De Arriortua, dal 1993 per quattro anni capo carismatico di Volkswagen, raccontava ai giornalisti le sue idee sulla “fabbrica che respira”.
Il caso Volkswagen dimostra i limiti industriali della dottrina Landini.
La simpatia a sinistra per il modello renano della Mitbestimmung, la cogestione tedesca, di cui la Volkswagen è il simbolo storico, era comprensibile per noi vecchi socialdemocratici qualche decennio fa. Quando ci opponevano la superiorità del soviet o dei consigli di fabbrica. Ma ora?
Il nuovo accordo tra FCA e sindacati sui bonus retributivi ai dipendenti.
La FCA vara una nuova politica retributiva prevedendo la partecipazione dei dipendenti ai risultati d´impresa: effetti utili e profili problematici della nuova disciplina.
Pietro Ichino – Contrattazione, rappresentanza e partecipazione; il nuovo capitolo della politica del lavoro del governo
Il Presidente del Consiglio – come già fece Schroeder in Germania all’inizio degli anni 2000 – ha sollecitato imprese e sindacati a un accordo che realizzi due obiettivi fondamentali di riforma del sistema delle relazioni industriali: innanzitutto l’allineamento del nostro sistema di relazioni industriali con quelli dei nostri maggiori partner europei, che prevedono la possibilità che il contratto aziendale non soltanto deroghi parzialmente al contratto collettivo nazionale, ma anche lo sostituisca integralmente in funzione della sperimentazione di piani industriali che escono dai vecchi schemi; in secondo luogo la definizione dei requisiti di rappresentatività maggioritaria dell’associazione o coalizione sindacale stipulante.
Che cosa occorre cambiare nel nostro sistema di relazioni industriali, e perchè.
“SGABBIARE” LA CONTRATTAZIONE NELL’IMPRESA È INDISPENSABILE PER UN MIGLIORE COLLEGAMENTO FRA RETRIBUZIONE E PERFORMANCE AZIENDALE E PER CONSENTIRE LA SCOMMESSA COMUNE DEI LAVORATORI CON L’IMPRENDITORE SUL PIANO INDUSTRIALE PIÙ INNOVATIVO
Intervista a cura di Fabio Paluccio, pubblicata dall’Agenzia di Stampa Adn Kronos il 21 agosto 2015
.
Professor Ichino, come giudica l’ipotesi di riforma del sistema della contrattazione collettiva allo studio del governo?
Contratti di solidarietà alla Fiat e le vendite ripartono.
Anche Marchionne sceglie i contratti di solidarietà. (…) la Fiat firma a Pomigliano un accordo che prevede di far ruotare in orario ridotto i circa 2.000 dipendenti che in questi mesi sono rimasti a casa in cassa integrazione a zero ore (…)
(P. Griseri, la Repubblica, 19.03.2014)