Nei giorni scorsi davanti all’ingresso del mercato delle erbe della mia città mi sono imbattuto in un tavolino che raccoglieva le firme per il referendum contro l’invio delle armi all’Ucraina. Le operazioni procedevano con una discreta partecipazione di persone che accettavano di sottoscrivere. Il che mi ha ferito. Ho allungato il passo imprecando tra me e me, fino a quando, più in là, ho incontrato un altro tavolino illustrato da una bandiera della Cisl dove venivano raccolte le adesioni per la presentazione di una proposta di legge (Pdl) di iniziativa popolare intitolato “Per una governance d’impresa partecipata dai lavoratori”.
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Lamborghini, arriva il super contratto integrativo.
Marcello Bianchi – Democrazia economica: ricominciare dalla corporate governance
Il dibattito sulla democrazia economica, intesa nelle varie forme di partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese, ha avuto in Italia un andamento carsico, condizionato per lo più da presupposti ideologici che ne hanno compromesso la traduzione in esperienze concrete.
Il premio di risultato (PdR) tra coesione aziendale e risparmio fiscale.
Nelle aziende, al fine di incrementare la produttività, la qualità e la redditività (nonché tutti gli elementi funzionali a migliorare la competitività aziendale) è prevista l’istituzione di un premio annuale calcolato alla luce dei soli risultati conseguiti dai lavoratori.
Si parla, infatti, di premio di risultato per far riferimento ad un elemento retributivo, di carattere variabile, che viene inserito accanto alle componenti fisse nelle tabelle retributive. Continua la lettura
Stefano Passerini – Il coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’impresa: opportunità con ancora troppi vincoli per le PMI
Parlare di “partecipazione dei lavoratori” nell’impresa sotto le sue molteplici forme, significa affrontare un tema “sensibile” perché in un certo senso riguarda la distribuzione del potere all’interno dell’azienda; si tratta infatti di un patto di natura psicologica complessa perché richiede, a vari livelli, di mettere in discussione le tradizionali prerogative imprenditoriali e manageriali.
Rappresentanza sindacale in Francia, Spagna e Germania riforme da tenere d’occhio.
L a vicenda Amazon ha riportato agli onori della cronaca uno degli elementi strutturali della società italiana di oggi: lo stato di crisi del sindacato e della sua rappresentatività. Sullo sfondo di questa controversa vertenza è infatti ritornato a galla il problema dell’eccessiva parcellizzazione della rappresentanza sociale. Questa vicenda dà quindi lo spunto per riflettere su quello che sta accadendo in giro per l’Europa in materia: cioè quali riforme paesi come Francia, Spagna e Germania hanno realizzato o sono sul punto di farlo per modificare il loro sistema di rappresentanza.
Intervista a Marco Bentivogli
La sfida culturale e contrattuale della partecipazione dei lavoratori
Marco Bentivogli entra in Fim Cisl nel 1994, dopo anni di lavori precari e studi economici. Nel 2008 l’approdo alla Segreteria Nazionale. Il 13 novembre 2014, su indicazione del Segretario uscente Giuseppe Farina, viene eletto Segretario Generale con 134 voti su 143 votanti. E’ stato confermato alla guida dei metalmeccanici Cisl con 97% dei voti il 9 giugno 2017 nel corso del 19° Congresso Fim Cisl tenutosi presso l’Auditorium Parco della Musica a Roma.
Sandro Raozzi – Per svegliare l’economia coinvolgere i lavoratori
Secondo il monitoraggio Istat che rimette insieme tutti i dati raccolti nel primo trimestre 2017, in Europa si consolida la ripresa, negli Stati Uniti i segnali sono invece di rallentamento anche se occupazione e disoccupazione migliorano ancora (i senza lavoro sono sotto il 4,5%, un miraggio per l’economia italiana). Da noi la situazione svetta ancor di più, quasi fossimo diventati una… sorta di locomotiva. Continua la lettura
Welfare e modello Toyota nel contratto Rodacciai.
Nella fabbrica di Bosisio raggiunta l’intesa per 350 addetti, l’azienda: «Un accordo che recepisce le novità introdotte dalla normativa».
Un premio di risultato legato ad obiettivi di bilancio (utile e margine operativo lordo), e a parametri di produttività e qualità. L’inserimento nel contratto di elementi di welfare, come previsto della normativa e dal contratto nazionale dei metalmeccanici.