È ormai chiaro che è l’Europa il campo sul quale si gioca l’enorme questione del lavoro, dei diritti, delle tutele, delle legislazioni, soprattutto dopo il decennio della crisi del capitalismo, e l’avvio di una nuova fase molto critica sul piano industriale. I problemi aperti sono tanti, sia a livello continentale, che soprattutto a livello di ogni singolo Paese, dove sono state adottate misure di relazioni e di politiche industriali talmente differenti da delineare in Europa una sorta di mosaico impazzito privo di un disegno unitario, razionale e definito. Su questi temi, la Cgil ha organizzato un workshop, un seminario, dal titolo “Diritti e democrazia industriale in Europa”, chiamando al confronto esponenti di importanti sindacati europei, giuristi, esperti, con le conclusioni affidate al segretario generale Maurizio Landini. Ha coordinato i lavori Susanna Camusso, ex segretario generale della Cgil e oggi responsabile dell’Area politiche europee e internazionali del sindacato di corso d’Italia. Continua la lettura
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Francia in piazza contro la riforma del lavoro.
La Francia di Macron passa alla contrattazione aziendale.
Contrattazione aziendale e fine della «discriminazione sindacale». È questo lo schema che sorregge la riforma francese del codice del lavoro, che il primo ministro Edouard Philippe considera equilibrato. «È la fine del contratto di lavoro», è stato invece il commento di Philippe Martinez, segretario della Cgt, il secondo sindacato del paese, che conferma lo sciopero generale proclamato per il 12 settembre, al quale non parteciperanno però la Cfdt e Force Ouvriére, che hanno adottato posizioni più sfumate.