Pubblichiamo in allegato il documento congiunto che i sindacati presenteranno il prossimo 14 gennaio.
Allegato – Un moderno sistema di relazioni industriali
Pubblichiamo in allegato il documento congiunto che i sindacati presenteranno il prossimo 14 gennaio.
Allegato – Un moderno sistema di relazioni industriali
È LA SVOLTA buona sui contratti. Dopo mesi di trattative, i sindacati hanno messo a punto una proposta unitaria che verrà presentata a Confindustria a metà gennaio e poi a tutte le altre organizzazioni di lavoro e al governo. Il pacchetto prevede contratto nazionale, contrattazione aziendale o territoriale legata alla produttività e alla qualità del servizio, partecipazione dei lavoratori nell’azienda sul modello tedesco. «Su questo siamo ormai tutti d’accordo, noi Uil e Cgil», svela la leader della Cisl Annamaria Furlan.
Sperimentare con la contrattazione collettiva le varie forme di partecipazione dei lavoratori all’impresa: è uno dei punti della proposta di riforma del modello contrattuale su cui stanno lavorando Cgil, Cisl e Uil.
(…) Il tema ha storicamente diviso i sindacati: tranne la Cisl, che da sempre ha puntato sull’adozione di modelli partecipativi, in termini di democrazia economica, partecipazione alla gestione e ai risultati; soprattutto su questo ultimo aspetto la Cgil finora ha avuto una posizione piuttosto critica.
(…) Per i sindacati il problema è come realizzarla concretamente: con i contratti collettivi si potranno individuare le modalità rispetto alle peculiarità di ciascun settore, ma anche il governo viene chiamato in causa. Dovrebbe favorire questo processo partecipativo, sostenendo le imprese che si muovano in questa direzione, ad esempio con la costituzione di comitati paritetici.
(G. Pogliotti, Il Sole 24 Ore, 10.12.2015)
Estendere e qualificare la contrattazione, a tutti i livelli. Sperimentare nuovi livelli di partecipazione dei lavoratori al governo dei processi produttivi aziendali. Consolidare le regole della rappresentanza definite con il Testo Unico del 10 gennaio 2014 firmato con Confindustria (e con gli accordi raggiunti negli altri settori). Intorno a questi tre capisaldi Cgil, Cisl e Uil intendono costruire una proposta unitaria sul nuovo modello contrattuale da presentare a Confindustria, secondo quanto è stato deciso ieri al tavolo tecnico che si è riunito nella sede della Uil e che verrà nuovamente convocato il 2 dicembre (…).
(G. Pogliotti, Il Sole 24 Ore, 26.11.2015)
Da che mondo è mondo a chiunque si occupi di economia, è giustamente richiesta una preparazione accademica specifica o comunque acquisita per molti anni sul campo. In questo contesto il ruolo delle parti sociali nella gestione delle risorse di un Paese non è affatto marginale.
Il filo si era spezzato lo scorso 22 settembre quando a Roma la Cisl si presentò da sola in
Confindustria all’incontro sulla riforma dei modelli contrattuali. Da allora il confronto si fermato. Ora qualcosa si muove, almeno all’interno delle confederazioni. Il 25 novembre Cgil, Cisl e Uil hanno in agenda un tavolo tecnico in cui le tre segreterie cercheranno una
sintesi. (…) Nel frattempo si è sbloccata l’agenda dei contratti di categoria. Qui la madre di
tutte le negoziazioni resta il contratto dei metalmeccanici (…)
(R. Querzè, Corriere della Sera, 14.11.2015)
Il 28 ottobre, nella sede aziendale di Roma Ostiense, è stato siglato il primo contratto integrativo di Eataly, tra la direzione aziendale rappresentata dall’amministratore delegato Francesco Farinetti e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs.
“Aggiornare il sistema contrattuale non riguarda solo Confindustria, ma anche altre associazioni datoriali. E non è un’operazione al ribasso dei parametri salariali, come intende fare Squinzi, perché non è di questo che il Paese ha bisogno, se vuole rilanciare lo sviluppo. Per noi, riformare i contratti vuol dire ammodernare il sistema delle relazioni industriali, al cui interno confronto, partecipazione e contrattazione siano considerate delle risorse”. Così Franco Martini, segretario confederale Cgil, stamattina ai microfoni di Italia Parla, la rubrica quotidiana di RadioArticolo1.
Danilo Terra ha intervistato Tiziano Treu, Presidente della International Society for Labour and Social Security Law, già Ministro del Lavoro.
Ci parli di lei e del suo punto di vista sulla democrazia in azienda…
Mi sono sempre occupato molto di questo tema non solo nell’attività scientifica e politica italiana, ma anche per le mie frequentazioni europee.
La rottura delle trattative tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil sulla riforma della rappresentanza sindacale e sui nuovi assetti della contrattazione collettiva è una brutta notizia. Che fa sorridere solo quanti, sempre più numerosi purtroppo, auspicano una prova di forza da parte del governo, cioè una “legge sindacale”.