Quale futuro per il mondo della cooperazione ?

Tito Menzani, Cooperative: persone oltre che imprese. Risultati di ricerca e spunti di riflessione sul movimento cooperativo, Rubettino, Soveria Mannelli, 2015

C’è storicamente un parallelismo tra la nascita delle cooperative, dei movimenti sindacali e l’affermarsi delle imprese capitalistiche durante il processo di industrializzazione in Inghilterra. Le cooperative nascono appunto come modello alternativo alla classica impresa capitalistica. In meno di due secoli, si contano nel mondo circa un miliardo di soci cooperanti. In Italia, le cooperative pesano per l’8% del PIL con 12 milioni di soci e 1.200 di dipendenti.

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Intervista a Franco Martini (CGIL)

Martini fotoLa partecipazione dei lavoratori costituisce da tempo un pilastro centrale in molti contesti esteri (in particolare dell’area renano-scandinava) che ne hanno saputo fare un fattore strategico in ottica di competitività economica e inclusione sociale; contesti che si distinguono sullo scenario globale per relazioni industriali costruttive e finalizzazione comune verso l’interesse primario aziendale. Quali le potenzialità socio-economiche?

Non vi è dubbio che la partecipazione dei lavoratori, se inquadrata in un modello di relazioni industriali innovativo, costituisce una risorsa per lo sviluppo delle imprese e, più in generale, per la crescita economica del Paese. Proprio per questo la recente proposta unitaria di Cgil-Cisl-Uil la assume come uno dei tre pilastri sui quali poggiare un moderno sistema di relazioni industriali, determinando con ciò un importante salto di qualità nella cultura delle relazioni.

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Intervista a Maurizio Petriccioli (CISL)

maurizio_petriccioli12La partecipazione dei lavoratori costituisce da tempo un pilastro centrale in molti contesti esteri che ne hanno saputo fare un fattore strategico in ottica di competitività economica e inclusione sociale; contesti che si distinguono sullo scenario globale per relazioni industriali costruttive e finalizzazione comune verso l’interesse primario aziendale. Quali le potenzialità socio-economiche?

Numerosi studi hanno dimostrato che i sistemi economici d’impresa più efficienti sono quelli in cui sono maggiormente diffuse relazioni sindacali partecipative.

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Mario Sassi – Per un “capitalismo dei partecipanti”

Severino Salvemini sul Corriere ha rilanciato un dibattito importante. Il suo assunto di partenza è chiarissimo:” ..bisogna dare vita ad una nuova dinamica di governo aziendale dove i diversi portatori di interesse possano far sentire di più la propria voce”. E così il tema che fa riferimento alla partecipazione o, in altri termini, alla collaborazione, al coinvolgimento dei collaboratori, ritorna in primo piano.

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Mario Bozzi Sentieri – Il caso. La svolta partecipativa dei sindacati: se capitale e lavoro marciano uniti

Dopo anni di chiusure acritiche e di conflittualità sociale  i sindacati italiani sembrano essere avviati sulla strada della partecipazione.  La proposta è contenuta nel documento “Un moderno sistema di relazioni industriali”, che verrà presentato nei prossimi giorni da Cgil, Cisl e Uil. Il documento rappresenta il tentativo da parte delle Confederazioni sindacali di aggiornare il sistema contrattuale,  dopo il fallimento, alcuni mesi fa, della trattativa con la Confindustria, unitamente alla  richiesta di una legge per rendere validi per tutti i minimi retributivi fissati nei contratti e all’indicazione di adottare un modello partecipativo con i rappresentanti dei lavoratori coinvolti nelle scelte strategiche delle imprese.

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Enrico Cisnetto – Il ritorno delle parti sociali

Avanguardia tra le avanguardie. Il metalmeccanico è da sempre il settore più turbolento e innovativo nel campo dei rapporti tra imprenditori e sindacati, e il piano appena lanciato da Federmeccanica ha le stigmate giuste per stravolgere (in positivo) le relazioni industriali, creando l’occasione per le parti sociali, dopo anni di discredito e vittime della disintermediazione renziana, di riprendersi un poco del ruolo perduto.

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Sanpellegrino, accordo con i sindacati per lo sviluppo dell’acqua minerale.

Il Gruppo Sanpellegrino ha firmato con Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil un Protocollo d’Intesa per sostenere il settore delle acque minerali – che in Italia occupa 35 mila persone con un giro d’affari di 2,4 miliardi di euro – orientandone lo sviluppo verso la sostenibilità economica, sociale e ambientale. Tra gli obiettivi: la tutela delle fonti, lo sviluppo sostenibile, la valorizzazione delle opportunita’ occupazionali e il miglioramento continuo degli standard di flessibilità, sicurezza e qualita’ del lavoro.

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Contratti, nuovo ultimatum di Renzi: “Il tempo sta per scadere”.

Sulla riforma della contrattazione “la palla è nelle mani delle parti. Ma il tempo sta per scadere. Se non si sbrigano loro, ci  pensiamo noi. E non è una minaccia, ma una semplice constatazione di  buon senso”. Lo riibadisce il premier Matteo Renzi in un’intervista al Sole 24 Ore,  anche se il responsabile del Lavoro,  Giuliano Poletti, smussa gli angoli sottolineando che è opportuno che “vada ancora lasciato giustamente lo spazio alle parti per il confronto”.

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