Non è solo il movimento delle sardine ad evidenziare la crisi afasica dei partiti, incapaci, tranne la Lega, di parlare con i cittadini in uno schietto confronto, soffocato invece dalla trasformazione dei partiti da “intellettuali collettivi” a comitati elettorali; anche su altri fronti si nota la vivacità di altri organismi democratici che sembrano voler ricominciare a fare politica. Mi riferisco alla recente proposta del segretario CGIL Landini per un impegno di governo-sindacati-Confindustria ad affrontare un futuro per il nostro paese che sembra avviato allo sbriciolamento.
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Il test dell’azienda Manfrotto, i lavoratori ora entrano in consiglio.
Per chi crede alla partecipazione dei lavoratori alle decisioni di impresa una luce si è accesa a Nordest. Nello scorso aprile il gruppo Vitec Manfrotto aveva chiuso con i sindacati un accordo-quadro che ora è stato spiegato in tutti i suoi contenuti. Il gruppo è fornitore globale di prodotti e servizi per il mercato del broadcast e della fotografia, è quotato a Londra e ha acquisito alla fine degli anni ‘80 la società veneta fondata dal fotografo Lino Manfrotto.
Mario Sassi – L’importante è partecipare…
Non è certo una sorpresa la cautela della CGIL sul tema. A questo proposito trovo divertente ma testimone sincero di una cultura il siparietto del segretario FIOM Rosario Rappa “Calenda ha troppa inventiva e sta innovando troppo”.
Calenda, in effetti, ha un po’ spiazzato tutti con la sua proposta per Alcoa. Le pur diverse forme di partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese non erano da tempo all’ordine del giorno del dibattito politico sindacale.
Sergio Luciano – L’amnesia di Calenda e il rischio Gattopardo per il 5% in mano ai lavoratori
Perfino all’Alitalia funzionò: nel 1997 l’allora amministratore delegato della compagnia di bandiera, Domenico Cempella, firmò un accordo con l’Anpac, il potente sindacato dei piloti amichevolmente definito “Aquila selvaggia”, allora guidato dal comandante Augusto Angioletti, che divenne consigliere d’amministrazione della compagnia, in preparazione di una “fase due” che poi non decollò mai. Ma quel biennio fu l’unico, e l’ultimo, in cui l’azienda godette di una stabile pace sindacale e fece utili.
Alcoa, 5% quote ai lavoratori. Cgil scettica, Bentivogli (Fim Cisl): “Novità positiva”.
“La partecipazione dei lavoratori all’azionariato nella nuova società che acquisirà lo stabilimento Alcoa di Portovesme è una cosa che vediamo di buon occhio e di cui già mercoledì prossimo, 11 aprile, alle 9.30 riferiremo nell’assemblea convocata con i lavoratori a Carbonia”.
L’ex-Alcoa diventa un simbolo: ai lavoratori il 5%.
Partecipazione dei lavoratori agli utili dell’impresa con una quota del 5% delle azioni totali della società. Si è concluso con questa novità l’incontro di ieri al ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza dell’ex impianto Alcoa di Portovesme, alla presenza dei vertici di Sider Alloys con l’ad Giuseppe Mannina, del ministro Carlo Calenda, del presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, del commissario del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, e Fim, Fiom e Uilm.
Amazon diserta incontro, furia sindacati.
“Inqualificabile”. Amazon non si presenta in Prefettura per il confronto e i sindacati caricano a testa bassa. L’atteggiamento del colosso dell’e-commerce, che non si è presentato all’incontro con i sindacati di categoria territoriali di Parma e Piacenza Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs e Ugl Terziario è “inqualificabile”, come dice il segretario generale Fist Cisl Pierangelo Raineri. Il confronto avrebbe dovuto favorire la discussione di migliori condizioni contrattuali e di lavoro all’interno dello stabilimento di Castel San Giovanni.
Su Fincantieri compromesso politico.
A gennaio Fincantieri aveva conquistato il 66% di Stx France venduto dai sudcoreani. Ora si ritrova col 50%, più un 1% prestato da Parigi con l’elastico.