Socializzazione: l’Italia ha ancora bisogno della “nobile impresa”.

«La socializzazione, ardito progetto di un socialismo proiettato al futuro, presuppone una educazione profonda ed una coscienza saldissima delle classi sociali, le quali si rendono conto di agire e lavorare per lo stesso obiettivo: il miglioramento economico e sociale del popolo tutto e di rimando di ogni singolo cittadino»: semplici parole che descrivono la collaborazione di classe fulcro della socializzazione delle imprese. Questa teoria rivoluzionaria, messa in pratica nelle tragiche ore finali del fascismo, viene descritta con dovizia di particolari nell’opera La nobile impresa, di Gianluca Passera, libro che costituisce una perla rara nel panorama economico e culturale italiano.

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Gianluca Passera – Lavoro: se anche il sindacato si accorge dei propri errori

Mettete un tranquillo giorno di lavoro, di quelli normalissimi per gli operai, a fine turno assemblea sindacale indetta dalla Cgil, ordine del giorno: analisi e votazione della “Carta dei diritti universali del lavoro”. Partecipo volentieri nonostante sia delegato Ugl, soprattutto perché il segretario della Cgil della mia federazione di competenza è persona che ispira non poca fiducia, nelle nostre discussioni ho avuto modo di percepire in lui un forte idealismo.

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Augusto Grandi – Cogestione, quell’articolo 46 della Costituzione dimenticato e tradito da tutti.

Per una larga parte dei maschi italiani, e anche per molte femmine, il 46 e’ semplicemente “il numero di Valentino”. Ossia di Rossi, il campione di motociclismo. Ma 46 e’ anche il numero dell’articolo della costituzione italiana che prevede la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Articolo, ovviamente, mai applicato in Italia.Perché la costituzione viene sbandierata quando va comodo ed ignorata quando comodo non fa. E l’articolo 46 comodo non fa. A nessuno.

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Intervista a Franco Martini (CGIL)

Martini fotoLa partecipazione dei lavoratori costituisce da tempo un pilastro centrale in molti contesti esteri (in particolare dell’area renano-scandinava) che ne hanno saputo fare un fattore strategico in ottica di competitività economica e inclusione sociale; contesti che si distinguono sullo scenario globale per relazioni industriali costruttive e finalizzazione comune verso l’interesse primario aziendale. Quali le potenzialità socio-economiche?

Non vi è dubbio che la partecipazione dei lavoratori, se inquadrata in un modello di relazioni industriali innovativo, costituisce una risorsa per lo sviluppo delle imprese e, più in generale, per la crescita economica del Paese. Proprio per questo la recente proposta unitaria di Cgil-Cisl-Uil la assume come uno dei tre pilastri sui quali poggiare un moderno sistema di relazioni industriali, determinando con ciò un importante salto di qualità nella cultura delle relazioni.

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Enzo Russo – Sulle proposte per rilanciare la democrazia nelle imprese

Astrid, La partecipazione incisiva. Idee e proposte per rilanciare la democrazia nelle imprese, a cura di Mimmo Carrieri, Paolo Nerozzi e Tiziano Treu, il Mulino, Bologna, 2015.

Come è detto nella quarta di copertina, i 13 saggi raccolti nel volume di Astrid nascono dalla discussione di un gruppo di studio, composto da valenti studiosi della materia: “essi mettono a fuoco i caratteri e gli strumenti che può assumere una declinazione italiana della partecipazione, a partire dalle esperienze concrete sui luoghi di lavoro e dalla ricerca di affinità con impianti regolativi stranieri, in particolare Germania e Francia”.

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Augusto Grandi – Cogestione, quell’articolo 46 della Costituzione dimenticato e tradito da tutti

Per una larga parte dei maschi italiani, e anche per molte femmine, il 46 e’ semplicemente “il numero di Valentino”. Ossia di Rossi, il campione di motociclismo. Ma 46 e’ anche il numero dell’articolo della costituzione italiana che prevede la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Articolo, ovviamente, mai applicato in Italia.Perché la costituzione viene sbandierata quando va comodo ed ignorata quando comodo non fa. E l’articolo 46 comodo non fa. A nessuno.

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Mario Bozzi Sentieri – Il caso. La svolta partecipativa dei sindacati: se capitale e lavoro marciano uniti

Dopo anni di chiusure acritiche e di conflittualità sociale  i sindacati italiani sembrano essere avviati sulla strada della partecipazione.  La proposta è contenuta nel documento “Un moderno sistema di relazioni industriali”, che verrà presentato nei prossimi giorni da Cgil, Cisl e Uil. Il documento rappresenta il tentativo da parte delle Confederazioni sindacali di aggiornare il sistema contrattuale,  dopo il fallimento, alcuni mesi fa, della trattativa con la Confindustria, unitamente alla  richiesta di una legge per rendere validi per tutti i minimi retributivi fissati nei contratti e all’indicazione di adottare un modello partecipativo con i rappresentanti dei lavoratori coinvolti nelle scelte strategiche delle imprese.

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Contratti, nuovo ultimatum di Renzi: “Il tempo sta per scadere”.

Sulla riforma della contrattazione “la palla è nelle mani delle parti. Ma il tempo sta per scadere. Se non si sbrigano loro, ci  pensiamo noi. E non è una minaccia, ma una semplice constatazione di  buon senso”. Lo riibadisce il premier Matteo Renzi in un’intervista al Sole 24 Ore,  anche se il responsabile del Lavoro,  Giuliano Poletti, smussa gli angoli sottolineando che è opportuno che “vada ancora lasciato giustamente lo spazio alle parti per il confronto”.

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