L’intervista. Francesco Carlesi: “Per rilanciare la Nazione dovremmo ripartire dall’esempio degli uomini dell’Italia del miracolo”.

Francesco Carlesi viene intervistato da La Voce del Patriota e ci racconta del suo ultimo volume, “L’Italia del miracolo”.

Francesco Carlesi, nato a Roma nel 1985, è Presidente dell’Istituto «Stato e Partecipazione», direttore editoriale della rivista “Partecipazione” e docente di Storia Contemporanea e Storia delle Relazioni Internazionali presso UniDolomiti e SSML “San Domenico”. Cultore della materia in Storia Contemporanea e dottore di ricerca in Studi Politici (La Sapienza). Ha scritto per le riviste scientifiche “Nuova Rivista Storica”, “Rivista della Cooperazione Giuridica Internazionale” e “Il Pensiero Storico”, oltre a numerose altre di approfondimento storico e politico come “Storia Rivista”. Ha scritto diversi libri, tra cui Craxi, l’ultimo statista italiano (2016), La Terza Via Italiana.

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La Storia, Ideali e Azioni. La Prima Repubblica: la Ricostruzione fino ai movimenti del ‘68 – Le vite parallele di Enrico Mattei e di Adriano Olivetti.

Dalle utopie ai fatti
Sessant’anni fa, il 27 febbraio 1960, su un treno diretto in Svizzera, moriva, all’età di 59 anni, Adriano Olivetti. Due anni e mezzo prima della morte di Enrico Mattei avvenuta il 27 ottobre 1962 all’età di 56 anni , a causa di un attentato all’aereo su cui viaggiava partito da Catania e diretto a Milano. Per ricordarlo, riprendiamo l’articolo pubblicato sulla Staffetta del 2 novembre 2012, autore Roberto Macrì, che traccia un parallelo molto significativo tra queste due figure di imprenditori che hanno avuto un ruolo determinante nella ripresa dell’economia italiana dopo i traumi delle seconda guerra mondiale.
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Simona Castellani – La felicità dei tuoi collaboratori passa dalla loro partecipazione allo scopo dell’impresa.

“Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva o che non giovi ad un nobile scopo”.

Adriano Olivetti con questa frase descrive benissimo lo sconforto che si può generare nei lavoratori di un’azienda che non abbia un nobile scopo, figuriamoci se lo scopo non è nemmeno mai stato riconosciuto, né dichiarato, né condiviso.

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Marcello Veneziani – E’ possibile convertire il capitalismo al sociale?

È passata fugace, come una meteora d’agosto, la svolta annunciata da 181 top manager di altrettante banche e grandi imprese alla Tavola rotonda del Business che rappresenta il «gotha» dell’economia americana e globale, sulla necessità di cambiare la mission del capitalismo. Lo scopo principale dell’impresa – hanno detto i manager e le aziende del capitalismo imperante tra cui Jeff Bezos di Amazon e Tim Cook di Apple – non può più essere il profitto e la sua massimizzazione, come sosteneva Milton Friedman.

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