Accordi aziendali in cerca di identità.

Con il varo della legge delega sembrano ridursi i margini di confronto tra imprese e sindacati.

(…) Si può anzi dire che il Jobs Act con la sua carica di novità appaia come la conferma del fallimento delle prassi negoziali a livello aziendale.

(…) E’ sufficiente esaminare i temi e le materie contemplate della delega (mansioni in pejus, controlli a distanza ex articolo 4 e licenziamento economico) per riconoscere chiaramente materie e istituti che ben potevano essere oggetto di regolamentazione in deroga mediante accordi aziendali o territoriali – a mente dell’accordo interconfederale del giugno 2011 e della legge 148/11 con gli accordi di prossimità – anticipando anche solo in parte soluzioni normative che da gennaio saranno definitive e generalizzate per tutti.

(L. Failla, Il Sole 24 Ore, 19.12.2014)

UBI, accordo con i sindacati su 500 esuberi.

(…) Le uscite saranno prepensionamenti concordati, oppure saranno ammortizzate attraverso l’accesso al fondo nazionale di sostegno al reddito; l’accordo prevede anche “un contenimento degli oneri derivante dai criteri di fruizione dei congedi e dal ricorso a forme di flessibilità” come il part-time o il telelavoro. UBI Banca procederà inoltre, tra il 2015 e il 2016, all’inserimento di 150 nuove risorse e alla stabilizzazione di 130 rapporti di lavoro temporaneo.

(M. Franzini, Milano Finanza, 27.11.2014)