Socialisti: “Un lavoratore in ogni Cda delle partecipate”.

Il Comune di Parma possiede partecipazioni in circa 30 società strumentali, tra queste molte partecipazioni sono di maggioranza o comunque consentono di esercitare un forte controllo; tali società occupano centinaia di persone e svolgono funzioni di grande rilevanza sia per la produzione di ricchezza nel nostro territorio, che per la erogazione di importanti servizi a tutti i cittadini della nostra città.


Negli ultimi anni, molto spesso, proprio nelle partecipate si sono verificate situazioni discutibili, sia dal punto di vista dell’utilizzo che ne è stato fatto, sia delle scelte strategiche che sono state assunte, spesso a discapito dei lavoratori ed anche di conseguenza dei servizi erogati all’intera cittadinanza.
Come socialisti, siamo da sempre favorevoli alla cogestione, vale a dire alla partecipazione dei lavoratori alle scelte decisionali in seno ai Consigli di Amministrazione delle società, in particolare a quelle pubbliche.
Nella tanto decantata Germania, inoltre, il modello della cogestione è la norma sino dalla fine del secondo dopoguerra, con evidenti ottimi risultati sia in termini di governance aziendale che di retribuzioni e salari.
Peraltro, già il Presidente della Repubblica Gronchi, presentando al Parlamento nel 1947 la propria proposta per la stesura dell’articolo che avrebbe dovuto regolamentare la cogestione delle imprese in Italia propose che l’art. 46 della nostra Costituzione recitasse: “Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”.
Proponiamo, quindi, ai cittadini di Parma, ai lavoratori, all’attuale amministrazione , a tutte le forze politiche e sindacali la condivisione di un piano di attuazione permettendo così ai dipendenti delle partecipate di Parma di poter collaborare alla ripresa economica delle aziende, certi che determinate situazioni, ancora poco chiare delle partecipate del Comune di Parma, si sarebbero potute evitare se si fosse data una opportunità di controllo anche ai lavoratori-cittadini della nostra amata città.
Anche di fronte a scelte importanti che a breve riguarderanno alcune partecipate della nostra città, pensiamo ad esempio all’incresciosa vicenda della gara della TEP, solo per citarne una e la più eclatante, riteniamo che sia doveroso consentire alle rappresentanze dei lavoratori di eleggere un loro membro in seno ai Consigli di Amministrazione ed agli Organi di Controllo.
Il Comune di Parma riteniamo possa e debba essere il primo a riconoscere tale nuovo ruolo e tale nuova responsabilità ai lavoratori di importanti società del nostro territorio a partecipazione pubblica.

Federazione del Partito Socialista di Parma

(www.parmadaily.it, 31.10.2016)

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