(…) La Germania non è poi quel paradiso della contrattazione che alcuni sognano. La copertura dei contratti collettivi si è notevolmente ridotta negli ultimi anni: raggiungeva l’80% dei lavoratori prima del 1990 (…), oggi si attesta al 45% nei Laender dell’Ovest e al 40% in quelli dell’Est. In Italia la contrattazione collettiva interessa l’85% dei lavoratori.
(…) Se si vuole trarre qualche lezione utile dalla Germania, andrebbe invece importato il modello di relazioni industriali della partecipazione, incrociandolo con le migliori pratiche contrattuali in Italia. Infatti, più che le riforme del mercato del lavoro del governo Schroeder, è stata la partecipazione dei lavoratori a favorire la difesa e poi il rilancio del sistema industriale tedesco, dell’occupazione e dei salari.
(M. Bentivogli (Segretario generale FIM CISL), l’Unità, 22.09.2015)