Con la Legge di Stabilità 2016 torna la detassazione del premio di produttività per i lavoratori dipendenti. Introdotta nel 2008 in via sperimentale con l’intento di favorire la produttività dell’azienda, dopo la parentesi del 2015, anno in cui è rimasta priva di coperture, sono in arrivo importanti novità, con nuove regole più semplici.
Contratti, sì al confronto, no ai muri di gomma.
“Aggiornare il sistema contrattuale non riguarda solo Confindustria, ma anche altre associazioni datoriali. E non è un’operazione al ribasso dei parametri salariali, come intende fare Squinzi, perché non è di questo che il Paese ha bisogno, se vuole rilanciare lo sviluppo. Per noi, riformare i contratti vuol dire ammodernare il sistema delle relazioni industriali, al cui interno confronto, partecipazione e contrattazione siano considerate delle risorse”. Così Franco Martini, segretario confederale Cgil, stamattina ai microfoni di Italia Parla, la rubrica quotidiana di RadioArticolo1.
Non solo contrattazione aziendale. Nuovo welfare e flessibilità.
(…) Ci si dimentica che tra le componenti del Clup (Costo del lavoro per unità di prodotto) il salario ha sempre meno peso e che sono ben altri i costi che pesano come macigni sul costo del lavoro come le spese contributive, le addizionali regionali, provinciali, ecc.. Ma il problema da affrontare è quello del modello d’impresa, e della relazione tra management e lavoratori.
Territorio e democrazia economica e politica.
A. Salento, G. Masino, La fabbrica della crisi. Finanziarizzazione delle imprese e declino del lavoro, 2013, Carocci editore.
Leggendo la recensione di Claudio Gnesutta al libro di Salento-Masino, La fabbrica della crisi e il declino del lavoro , uscita su www.sbilanciamoci.info , ho pensato che fosse importante ri-aprire il dibattito sul futuro delle politiche del lavoro nelle attuali condizioni dell’impresa finanziarizzata, come descritta nel volume recensito.
Intervista a Tiziano Treu
Danilo Terra ha intervistato Tiziano Treu, Presidente della International Society for Labour and Social Security Law, già Ministro del Lavoro.
Ci parli di lei e del suo punto di vista sulla democrazia in azienda…
Mi sono sempre occupato molto di questo tema non solo nell’attività scientifica e politica italiana, ma anche per le mie frequentazioni europee.
Marco Boleo – Perchè favorire la partecipazione ?
Qualche giorno fa su Avvenire è apparso un interessante articolo a firma Seghezzi-Tiraboschi che ci sentiamo di condividere nello spirito e nella sostanza. Governo, imprese e sindacati hanno di fronte a loro una sfida che debbono raccogliere “per costruire un equilibrio tra le esigenze della singola impresa e dei suoi lavoratori”.
Salvo Leonardi – Partecipazione dei lavoratori, una sfida cruciale
1) Se mai vi è stata un’epoca in cui i temi della democrazia e della partecipazione sono apparsi quanto mai cruciali e ineludibili, ad ogni livello e ambito, questa è la nostra. E del resto, mai come oggi, la loro evocazione ha goduto di una fortuna apparentemente tanto universale. Ciò nondimeno, mai come da molto tempo a questa parte, il loro conseguimento sembra essere divenuto tanto arduo e sfuggente, esposto com’è al pericolo di derive oligarchiche e tecnocratiche.
F. Seghezzi, M. Tiraboschi – Cogestire: la via buona
La rottura delle trattative tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil sulla riforma della rappresentanza sindacale e sui nuovi assetti della contrattazione collettiva è una brutta notizia. Che fa sorridere solo quanti, sempre più numerosi purtroppo, auspicano una prova di forza da parte del governo, cioè una “legge sindacale”.
VW: conflitto tra Capitale e Lavoro – I sindacati in Europa e oltreoceano
La socialdemocrazia in tutte le sue varianti nazionali e di partito non fa mai un’analisi di classe dei rapporti sociali, perché l’idea di questi partiti è che il concetto di “classe” sia superato e che oggi bisogna trovare un’intesa tra i datori di lavoro e i lavoratori per realizzare una società capitalista equa. Questo modello politico ha anche una base economica, che è la Cogestione.
Sara Parolari – Il bilancio partecipativo: i Comuni italiani aprono le porte alla democrazia
Sara Parolari è ricercatrice presso l’Accademia Europea (EURAC) di Bolzano, il suo contributo è un’opportunità di “pensiero laterale” sul tema della partecipazione.
1. Introduzione
Nelle società contemporanee il processo deliberativo è sottoposto a forti tensioni. La democrazia rappresentativa è in forte crisi, come risulta evidente, tra le altre cose, dal ruolo sempre più marginale delle assemblee elettive.