Salario detassato: accordo quadro per distruggere il contratto nazionale.
Il tavolo clandestino sul modello contrattuale nuovamente avviato da cgil cisl uil confindustria nelle scorse settimane continua a produrre danni e manomissioni alla natura della contrattazione sindacale. A testimonianza delle finte divisioni ai tavoli dei rinnovi contrattuali, a partire da quello dei metalmeccanici, lo scorso 14 luglio è stata sottoscritta un’intesa che intervenendo sulla detassazione del premio di risultato sposta ulteriormente il baricentro della contrattazione a livello aziendale.
Giampiero Bianchi – Imprese-sindacati verso una partecipazione responsabile ?
Non tutto quello che ci viene dalla “globalizzazione” è un problema per il sindacato: può essere anche risorsa e questo è forse il caso dello storico tema della partecipazione. Dalla Scandinavia agli Usa, dalla Germania alla stessa Italia, non son poche infatti le positive esperienze di collaborazione tra sindacati e aziende in cui – anche sulla spinta della grande crisi post 2008, gli attori delle Relazioni sindacali sono spinti a ripensare i propri comportamenti. L’idea dello studio che segue – pubblicato sul n.3/2016 di “Vita e pensiero” – è che il “coinvolgimento del lavoro” nelle vita d’impresa può essere “chiave di successo nella nuova competizione globale”.
Premi di produttività: tutti i dati sugli oltre tredicimila contratti depositati.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in un comunicato stampa, ha reso noto i dati relativi ai contratti aziendali depositati entro lo scorso 15 luglio. Stenta a partire il “coinvolgimento paritetico dei lavoratori” mentre sono oltre duemila i contratti che prevedono l’erogazione di strumenti di welfare.
Castellani: la partecipazione dei lavoratori nella vita dell’impresa come scommessa sul futuro.
Le chiamano mutazioni antropologiche, Karl Polanyi ha scritto un bellissimo libro sulla questione: “La grande trasformazione” legando le mutazioni della società ai cambiamenti produttivi ed economici.
I tempi per la realizzazioni sono necessari alla maturazione culturale anticipatrice delle azioni. Viceversa sono inutili i tempi persi mentre determinante è avere degli obiettivi da raggiungere.
Dico questo perché nel voler riflettere, ancora una volta, sul tema della partecipazione dei lavoratori nella vita dell’impresa ricordo i molti convegni a cui ho partecipato in questi anni, i tanti commenti scritti e parlati, i favorevoli e i contrari all’idea.
Ilaria Armaroli – Appunti di viaggio /2. Brescia tra contrattazione nazionale e limiti territoriali al rinnovamento
“Appunti di viaggio” è il diario di un percorso di studi sulla evoluzione del sistema di relazioni industriali nella provincia di Brescia avviato da ADAPT nell’ambito di una collaborazione con FIM-CISL Brescia di cui si è dato atto nell’intervento “A Brescia un nuovo ponte tra ricerca e sindacato” che potete trovare qui.
Accordo Confindustria-sindacati sui premi di risultato anche nelle PMI.
L’obiettivo è sviluppare la cultura del premio di risultato, collegato a incrementi di produttività. E da oggi ciò sarà più facile anche nelle realtà aziendali, soprattutto Pmi, prive di rappresentanze sindacali. È questo il “cuore” dell’accordo siglato da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil che consente a tutte le imprese, specie quelle di minori dimensioni, di introdurre retribuzioni collegate ai risultati aziendali, usufruendo dei benefici fiscali e contributivi re-introdotti dalla legge di Stabilità 2016.
Pietro Ichino – I paradossi e l’ingiustizia del contratto collettivo nazionale
LE MOLTE RAGIONI DI EQUITÀ E DI EFFICIENZA PER SPOSTARE NEL LUOGO DI LAVORO IL BARICENTRO DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA, AFFIDANDO AL CCNL LE FUNZIONI DI DETERMINARE IL SALARIO MINIMO ORARIO E DI ISTITUIRE SCHEMI FLESSIBILI DI COLLEGAMENTO TRA PRODUTTIVITÀ E RETRIBUZIONE AL LIVELLO AZIENDALE
Slides utilizzate per la relazione introduttiva al seminario della Cisl Veneto, svoltosi a Verona il 1° luglio 2016
(www.pietroichino.it, 11.07.2016)
Welfare aziendale a regola d’arte.
Criteri di misurazione del premio di risultato, regolarità degli accordi aziendali o territoriali, rispetto dei principi impositivi del reddito di lavoro dipendente in caso di erogazione di beni e servizi. Su questi requisiti si fonda l’applicazione della nuova imposta sostitutiva del 10% in vigore dal 2016 e si concentreranno i successivi controlli delle Entrate.
Doppi requisiti per i premi in welfare.
I premi di risultato e gli utili potenzialmente assoggettabili all’imposta sostitutiva del 10% (articolo 1, commi da 182 a 191 della legge di Stabilità 2016) possono essere convertiti in benefit non soggetti a tassazione entro gli importi massimi stabiliti ai commi 2 e ultimo periodo del comma 3 dell’articolo 51 del Dpr 917/1986 (testo unico delle imposte sui redditi, Tuir) a seconda dei beni o servizi scelti dal lavoratore.