Buone notizie per i circa 900 lavoratori dipendenti di Ales Spa, la società in house del ministero dei Beni Culturali e del Turismo, impiegati nei servizi di valorizzazione del patrimonio culturale italiano e di supporto agli uffici tecnico amministrativi del dicastero. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno siglato con la direzione aziendale il rinnovo del contratto integrativo valido dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2019.
Intervista a Mimmo Carrieri
Mimmo Carrieri è Professore ordinario di Sociologia economica e del lavoro all’Università di Roma “La Sapienza” e Presidente dell’Associazione Italiana di Studi sulle Relazioni Industriali. Con Paolo Feltrin ha presentato di recente il libro “Al bivio”, edito da Donzelli, del quale abbiamo pubblicato una recensione a fine Aprile ( https://www.mitbestimmung.it/la-ricetta-contro-il-declino-tra-multitasking-e-partecipazione/).
A che punto siamo con la partecipazione dei lavoratori all’impresa in Italia ?
Certamente l’interesse verso questo tema è crescente, grazie anche alle pratiche di tipo partecipativo messe in atto in particolare dalle aziende medio-grandi. Non possiamo comunque parlare di una cultura diffusa della partecipazione in senso strategico, piuttosto di iniziative in ambito organizzativo; e, in generale, non percepisco un bisogno generalizzato di partecipazione che possa influire, magari mediante organismi formali “alla tedesca”, sulle decisioni aziendali.
Calzaturiero del Brenta, rinnovato l’integrativo territoriale.
Rinnovato l’integrativo territoriale per i 4.500 lavoratori del distretto industriale del Calzaturiero del Brenta fra le provincie di Padova e Venezia. L’accordo, siglato tra i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil Regionali e provinciali e Confindustria Venezia prevede un premio che varierà da un minimo di 470 euro fino ad una massimo di 1.080 euro e sarà legato all’utilizzo degli impianti e all’apporto individuale.
La contrattazione collettiva in un mondo che cambia: dati e tendenze dal rapporto OCSE Employment Outlook 2017.
Sono molti i cambiamenti che hanno interessato la contrattazione collettiva negli ultimi decenni. A partire dagli anni Ottanta, in seguito a fenomeni quali il declino del settore manifatturiero, l’introduzione di nuove tecnologie e modalità organizzative, la crescita di forme flessibili di lavoro e l’invecchiamento della popolazione, si è assistito ad un progressivo decentramento della contrattazione collettiva, un lento declino nei tassi di partecipazione sindacale e una crescente individualizzazione dei rapporti di lavoro: tendenze queste, che la crisi economica e finanziaria del 2008-09 ha contribuito ad accelerare.
Lavoro pubblico, 25 anni di riforme non hanno risolto i problemi.
L’interrogativo retorico che intitola la raccolta di scritti curata da Carlo Dell’Aringa e Giuseppe Della Rocca (Lavoro pubblico fuori dal tunnel?) non può avere naturalmente risposta positiva. Il volume comprende i contributi di numerosi esperti e studiosi impegnati in molti casi anche nei progetti di riforme amministrative passati e in corso. L’opera è utilmente articolata in tre parti, rispettivamente dedicate a: contrattazione e retribuzioni nel pubblico impiego; efficienza ed efficacia nella Pubblica amministrazione; organizzazione, dirigenza e partecipazione dei lavoratori pubblici.
Al via il Festival della Partecipazione, L’Aquila, 6-9 Luglio 2017.
Impresa sociale, lavoratori protagonisti.
Lavoratori protagonisti della nuova impresa sociale. Non basta più, infatti, che siano informati di attività e nuove iniziative (come oggi), ma serve un meccanismo effettivo di consultazione o di partecipazione, mediante il quale siano posti in grado di esercitare influenza sulle decisioni, specie per le questioni che incidono direttamente su condizioni di lavoro e qualità di beni o di servizi. A stabilirlo, tra l’altro, è il dlgs di riforma della disciplina dell’impresa sociale (dlgs n. 155/2006), approvato in via definitiva mercoledì dal consiglio dei ministri.
(D. Cirioli, www.italiaoggi.it, 30.06.2017)
Da Olivetti al capitalismo delle piattaforme.
C’era una volta, in un tempo che oggi sembra lontano lontano, un capitalista (e un capitalismo) dal volto umano e soprattutto umanistico. E che, diversamente dai neoliberali di oggi, non voleva trasformare la società in mercato, la vita in concorrenza di tutti contro tutti e ciascuno in mero imprenditore di se stesso. Un capitalista che certo aveva come suo baricentro l’impresa, ma un’impresa che si poneva al servizio della comunità e degli uomini e che voleva perfino democratizzare se stessa conferendo ai lavoratori e alle istituzioni del territorio la proprietà o la partecipazione alla gestione dell’impresa stessa.
Domani il congresso della Cisl. Furlan lancia la sfida a politica ed imprese per un nuovo ruolo del sindacato.
Centralità della persona e del lavoro, misure per contrastare le diseguaglianze sociali, riforma dei contratti, partecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali, no al populismo sindacale ed al reddito di cittadinanza, sì alle politiche attive ed all’apprendistato duale per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro: sono questi alcuni degli argomenti che saranno discussi nel XVIII Congresso nazionale della Cisl che si aprirà domani pomeriggio, mercoledì 28 giugno, a Roma al Palazzo dei Congressi dell’ Eur. In mattinata la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, insieme al gruppo dirigente della Confederazione ed ai delegati presenti al Congresso saranno ricevuti in Vaticano da Papa Francesco.
Intervista a Fabio Brescacin
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