Dopo l’incontro della scorsa settimana tra il commissario e le parti sindacali, l’ente metropolitano sta limando gli ultimi dettagli dei documenti costitutivi anche grazie ai suggerimenti che gli stessi sindacati hanno fornito.
Anche la Ugl ha fatto la propria parte inviando nei giorni scorsi, all’attenzione del commissario straordinario Piero Mattei e del segretario generale Mario Trombetta, una serie di osservazioni ed una proposta cavallo di battaglia da settant’anni dell’organizzazione sindacale come la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. “Abbiamo ritenuto opportuno, a nostro avviso, migliorare ed integrare la parte riguardante i servizi che il nuovo soggetto dovrà effettuare al fine di garantire un’offerta quanto più varia possibile per impiegare al meglio i 330 lavoratori che dovranno transitare da Pubbliservizi. Tra questi, ad esempio, ci è sembrato utile includere nell’oggetto prestazioni come l’attività logistica ed i servizi antincendio a supporto di fiere, eventi, mostre e manifestazioni culturali, la verifica degli impianti termici e le operazioni relative al censimento ed alla verifica delle occupazioni di suolo pubblico, passi carrabili ed esposizioni pubblicitarie nel territorio della Città metropolitana. In più abbiamo evidenziato come ci sia la necessità di prevedere un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nelle fasi di informazione e consultazione, oltre che nelle iniziative di valorizzazione professionale e accrescimento del benessere del personale attraverso la contrattazione decentrata – dice il reggente della federazione provinciale Igiene ambientale della Ugl etnea Giuseppe D’Amico.” A lui fa eco il segretario territoriale della Ugl, Giovanni Musumeci, auspicando anche l’inserimento nello statuto della proposta partecipativa lanciata dalla sigla di via Teatro Massimo. “Insieme al reggente D’Amico e al componente di segreteria territoriale Carmelo Catalano, in queste giornate, si è pensato di proporre l’adozione da parte di “Servizi Città Metropolitana di Catania” di un modello legato a quanto previsto dall’articolo 46 della Costituzione. Si tratta di attuare la collaborazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa attraverso la nomina, nell’eventuale Consiglio di amministrazione che sarà formato, di un componente eletto dagli stessi dipendenti. In questo modo, secondo il nostro parere, non solo tutto il personale potrà avere voce in capitolo, incidendo maggiormente nelle decisioni aziendali, ma certamente si sentirà ancora più responsabile rispetto alle scelte legate alla conduzione ed all’andamento dell’azienda. Non si tratta, peraltro, di un’esperienza inedita considerato che a Catania l’ente regionale Teatro Massimo “Vincenzo Bellini”, prima del commissariamento, aveva un Consiglio di amministrazione e tra i suoi membri vi era un lavoratore eletto dai dipendenti. Una efficace ed efficiente forma di democrazia e partecipazione che può benissimo essere attuata in questa nuova Azienda speciale, come in altre realtà in house presenti nel territorio. Ci auguriamo quindi – conclude Musumeci – che questa nostra idea possa essere accolta dal commissario Mattei ed inclusa nel nuovo Statuto che a breve dovrà essere approvato.”
(L’Ora)