Sono stati 954 i fallimenti in 10 anni nella nostra provincia. A rivelarlo è la Cisl Emilia Centrale, che poi commenta così tramite la segretaria Rosamaria Papaleo: “Così non va. Sì alla legge per partecipazione dei lavoratori alle imprese”.
La nota positiva è che nel 2022 i fallimenti sono stati 46, rispetto agli 80 dell’anno precedente. Un fenomeno che, nonostante il calo nel biennio, secondo il sindacato nasconde una insidia molto grave a carico di migliaia di lavoratori e per cui si rende necessari rendere effettiva la partecipazione dei lavoratori alle rispettive imprese. Un fenomeno che avvalora una proposta cislina di una legge di iniziativa popolare denominata ‘per una governance d’impresa partecipata dai lavoratori’.
“Da un lato, infatti, – afferma Rosamaria Papaleo – ci sono donne e uomini che impegnano la loro vita lavorativa, con anche il rischio di perdere il lavoro subendone le perdite, dall’altro le aziende che nel processo produttivo producono prodotti ma anche profitti. Una situazione che a Reggio non è più accettabile se si considera che le diverse migliaia di lavoratori e fornitori di quasi 1000 aziende fallite nella nostra provincia in 10 anni hanno a loro volta subito licenziamenti, tagli di incassi o delocalizzazioni con una partecipazione involontaria, passiva e a senso unico della situazione delle imprese”.
“È accaduto e accade infatti – prosegue la segretaria – che le politiche imprenditoriali siano troppo spesso orientate a remunerare principalmente la proprietà, il capitale, gli azionisti, il management, quello che manca è invece il riconoscimento fattivo, oltre che economico, del ruolo del lavoro. Reggio Emilia, per la sua storia legata proprio al mondo del lavoro, può dire la sua”.