Le imprese e i loro manager sono avvisati. Lo spazio è grande per gli incentivi al welfare aziendale, cioè la possibilità per i lavoratori di convertire i premi di risultato in beni e servizi detassati, estendendoli anche alle famiglie.
Ora il paniere è più ampio: carrello della spesa, la possibilità di andare in palestra, trovare la baby sitter per i figli, borse di studio, assistenza sanitaria a genitori anziani. Ma le aziende e i dirigenti sono chiamati, in base alle nuove norme, a riorganizzare il lavoro in base a un contratto e a dare conto dei risultati: gli incrementi di produttività, la qualità, l’efficienza vengono monitorati e misurati con indicatori che dimostrino capacità di crescere e innovare. Sono le novità della legge di stabilità 2016, per i lavoratori e per le imprese. Premi di risultato detassati con imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionale e comunale al 10 per cento e il welfare aziendale con l’estensione del beneficio alla partecipazione agli utili dell’impresa. Il decreto attuativo del 25 marzo 2016 firmato dai ministeri del Lavoro e dell’Economia, prevede agevolazioni di 2.000 euro per ogni addetto, che salgono a 2.500 per le aziende che coinvolgono pariteticamente i dipendenti nell’organizzazione del lavoro. L’accesso ai benefici ha il vincolo della soglia di 50 mila euro di reddito da lavoro dipendente.
(…) Nelle aziende a questo punto devono parlarsi più attori: per fare il premio non basta il capo del personale, ma ci vuole l’accordo col direttore di produzione. In campo scendono sia l’intero management che il sindacato. Nascono nuovi stili di gestione che vedono la partecipazione di tutti.
(…) Ha sposato in pieno la causa, Paride Saleri, imprenditore bresciano, fondatore della azienda metalmeccanica Omb, con 150 dipendenti e un fatturato di 34 milioni di euro. «Da anni viviamo una situazione molto pesante, perché il nostro mercato di riferimento è il gas per autotrazione, fortemente condizionato dal prezzo basso del petrolio. Perciò abbiamo messo in atto strategie anticrisi di lungo termine che puntano sull’innovazione sia del prodotto sia del modello organizzativo. Realizziamo valvole per idrogeno, prodotti molto sfidanti, di alto contenuto tecnologico per i carmakers soprattutto tedeschi come la Mercedes. Questa commessa ha richiamato l’interesse anche di altri operatori del settore che vedono in noi una fabbrica innovativa, in cui entra in gioco la soddisfazione delle persone». Alla Omb sono pronti a creare un modello alternativo alla struttura gerarchica, con gruppi di lavoro, un grappolo di cluster e aree gestite dove ci sono spazi di sovrapposizioni. “È possibile costruire una fabbrica partecipativa con risultati di eccellenza – afferma Saleri – , prendendo esempio da Adriano Olivetti. Oggi cominciano a esserci gli strumenti legislativi per crearla. Dai lavoratori pretendo responsabilità. Ho firmato un contratto interno che destina parte degli utili ai dipendenti. Abbiamo avuto un grande aiuto da Renzi: la legge di stabilità ha defiscalizzato l’Irpeg, ossia la quota di utile ante imposte che viene distribuita ai dipendenti. La decontribuzione, togliendo i costi Inail e Inps, viene destinata al welfare aziendale. Penso alle borse di studio per i figli dei dipendenti. Prima, una di queste mi sarebbe costata il 120 per cento di quanto prende il lavoratore» (…).
(P. Capua, www.repubblica.it, 27.06.2016)