Lavoro e felicità, ecco il distretto che fa scuola.

L’obiettivo è trasformare il distretto calzaturiero del Basso Rubicone in un luogo a misura di lavoratore, rafforzando la presenza di manodopera femminile grazie ad orari più flessibili e maggiori servizi. Ufficializzato a San Mauro Pascoli il piano per il 2019 di quello che ormai viene chiamato ‘Il Distretto calzaturiero della felicità’, primo classificato in regione fra gli «innovatori responsabili».

Un progetto partito nel 2014, redatto dallo studio di consulenza del lavoro di Luca Piscaglia, in collaborazione con il comune di San Mauro Pascoli, Italia Lavoro, oggi Anpal (del Ministero del Lavoro) e la Camera di Commercio della Romagna attraverso la propria azienda speciale Cise. Alla base c’è la necessità di dare una risposta a una criticità: «La perdita di appeal delle nuove generazioni e delle donne al lavoro nelle imprese calzaturiere», spiega Piscaglia. Un problema che risiedeva nella rigidità dell’orario di lavoro, basato su due turni, «un assetto che non si conciliava con la vita delle famiglie». Da qui è partito il percorso – che finora ha coinvolto una decina di aziende, circa mille lavoratori e le organizzazioni sindacali – per arrivare alla conciliazione del binomio vita-lavoro.

 «La prima – racconta Luca Piscaglia – forse la più complessa, era quella di cambiare le abitudini e gli orari di lavoro di dipendenti e imprese, liberando tempo prezioso da dedicare alla famiglia e al tempo libero. In questa fase l’amministrazione comunale è stata molto attenta cambiando gli orari dei servizi sociali a supporto di questa iniziativa, come le scuole, i centri diurni per gli anziani, gli orari di apertura dei medici di base, e spingendo anche le banche a rinnovare i propri servizi in funzione di questo grande cambiamento. Fino a oggi il cambiamento degli orari, 7.30-16 oppure 8-16.30, è stato attuato da una decina di imprese per oltre mille lavoratori. Tutti soddisfatti e nessuno torna indietro».

Per il 2019, prosegue Piscaglia, l’obiettivo è quello di «lavorare su quelli che sono i servizi di welfare territoriale. Come richiesto dai sindacati con i quali c’è massima collaborazione, ora, attraverso un sondaggio che verrà proposto ai lavoratori direttamente dalle aziende su cartaceo oppure online presso il sito del Cise della Camera di Commercio, chiederemo ai lavoratori quali sono le loro esigenze di welfare in modo da partire entro il 2019 con i servizi che emergeranno essere più richiesti».

Priorità, spiega ancora Piscaglia, «che secondo noi sono: la mensa interaziendale aperta anche ai famigliari, il doposcuola pomeridiano, il potenziamento dell’assistenza per gli anziani e dei disabili durante l’orario di lavoro. Gestire questi interventi attraverso il welfare aziendale libera da imposizione fiscale e contribuzione questi investimenti creando le risorse per il loro finanziamento. È importantissimo il coinvolgimento e l’impegno di tutti i lavoratori per la realizzazione di questo bellissimo progetto. Mi attendo quindi un numero altissimo di adesioni alla compilazione del questionario. Online si può trasmettere tramite il sito www.ciseonweb.it».

(Il Resto del Carlino)

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