Sono una RSU della Fim/Cisl dal 2005 , prima alla Studeo S.r.l. un azienda che si occupava di progettazione nel settore automotive e successivamente , dopo l’integrazione , all’Italdesign Giugiaro S.p.A. Mi occupo di attività legate alla progettazione. Faccio parte del comitato direttivo Fim/Cisl di Torino e Canavese contribuendo attivamente con interventi e proposte di vario genere. Dal 2011 sono un membro del Coordinamento Nazionale delle aziende del Gruppo VW. In azienda faccio parte della commissione organizzazione lavoro , una delle quattro commissioni tecniche bilaterali inserite nel contratto aziendale firmato lo scorso anno. Credo molto nel modello partecipativo in azienda , con i miei colleghi RSU abbiamo lavorato molto per introdurre nel nostro contratto di secondo livello importanti contenuti su tale argomento. Sono un grande appassionato di montagna che frequento tutto l’anno con attività di sci alpinismo ed alpinismo , gioco a tennis a livello agonistico e sono aiuto istruttore ptr. Faccio parte dell’associazione SFIDE che si occupa di tennis in carrozzina e tennis per persone con disabilità intellettive come tecnico ed organizzatore d’eventi. Sono responsabile per la regione Piemonte del settore tennis Special Olympics attività rivolta a persone con disabilità intellettive.
La sua definizione di democrazia in azienda ?
Sicuramente il termine più appropriato per questa definizione è partecipazione. Un sistema di relazioni di tipo partecipativo tra le parti (azienda e sindacato) dove vengono affrontati i vari argomenti che coinvolgono la vita dei lavoratori in azienda e l’azienda stessa in maniera chiara e trasparente. E’ importante che il lavoro , che è la più importante attività umana, faccia proprie le regole della democrazia.
Il suo punto di vista sulla democrazia in azienda ?
Tutto ciò che riguarda la condivisione e l’informazione all’interno di un azienda tra le parti rappresentano un percorso democratico. Le informazioni vanno date tempestivamente dove i soggetti interessati hanno la possibilità di analizzarle e valutarne i contenuti. Con un sistema partecipativo è possibile raggiungere intese ed accordi per il migliorare la vita dei lavoratori nelle aziende e permettere alle stesse di poter crescere. Questo permetterebbe un maggior coinvolgimento ed interesse tra i lavoratori che si sentirebbero a pieno titolo attori principali nella vita aziendale. Il passo successivo è il coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori sul piano economico e nelle politiche aziendali ( cogestione ) a questo punto penso che il percorso democratico sia , a tutti gli effetti , concluso. La giurisprudenza per quanto riguarda la cogestione prevede i diritti d’informazione, consultazione e rappresentanza, sarebbe necessario fare il passo successivo , la democrazia economica. Mi rendo conto che questo percorso non è semplice in special modo nelle piccole e medie aziende dove le rappresentanze sindacali non sempre vengono coinvolte nella giusta misura.