Maurizio Landini, irriducibile leader della Fiom che ostinatamente ha rifiutato di firmare il contratto Fiat di Marchionne, spiega gli impatti positivi della redistribuzione del lavoro e delle soluzioni illuminate adottate alla Electrolux e al gruppo Lamborghini.
“Se il contratto aziendale in deroga è migliorativo rispetto a quello nazionale, siamo prontissimi a collaborare”.
(…) “Sono stato alla Volkswagen in Germania, ho incontrato i colleghi della Ig Metall, si è aperto un rapporto di confronto in un contesto più ampio. In Fiat, invece, volevano imporre dall’alto un modello di lavoro che aumentava, attraverso lo straordinario, il lavoro di pochi, riducendo però l’occupazione”.
(…) Gli stranieri hanno paura della corruzione e della burocrazia. Mentre la qualità si fa investendo sul lavoro e sugli accordi, come provano i casi in cui si è applicato un modello innovativo frutto di sforzi congiunti anche con il settore pubblico”.
(P. Jadeluca, la Repubblica Affari e Finanza, 30.06.2014)