(…) Con il tramonto del sindacato legato al partito e alla sua ideologia, e con il declino dei partiti ideologici, potrebbe sembrare che serva un unico sindacato nazionale che si occupa solo dei problemi dei lavoratori e non fa “politica partitica” come adombrato da Renzi.
(…) Ma al livello nazionale, tranne che nella teoria marxista-leninista, non c’è un unico interesse dei lavoratori privati e pubblici uniti fra loro contro i datori di lavoro.
(…) Da ciò consegue che occorre passare a sindacati territoriali e aziendali per valorizzare la contrattazione d’azienda e di gruppo e la produttività.
(F. Forte, Il Foglio, 26.05.2015)