Protagonisti dell’ultimo trentennio, gli accordi con sindacati e Confindustria erano specchio di un governo debole. Ora l’aria è cambiata. Per la crisi, non per gli attacchi di Renzi finora rimasti slogan.
(…) Si ricorda infatti che il 52 per cento dei tesserati del sindacato della sinistra (ndr CGIL) è composto da pensionati e non rappresenta i giovani e i disoccupati.
(…) Il mondo delle partite iva è rimasto spesso senza rappresentanza.
(…) La rigidità della concertazione provoca un costo in crescita del lavoro, mentre gli altri paesi del Mediterraneo, Spagna e Portogallo per esempio, lo hanno ridotto.
(A. Giuricin, Panorama, 21.05.2014)