Ecco cosa succede quando i lavoratori diventano azionisti.

La quadratura del cerchio fra la voglia di imprenditorialità e il bisogno di ridurre le ineguaglianze potrebbe aver trovato casa. E’ successo negli Stati Uniti dove, quasi per caso, sono nati gli “Esop”, ovvero gli “employee stock ownership plan”, acronimo di “piano di proprietà azionaria dei dipendenti”. L’idea è semplice, ma estremamente efficace.

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Premi di produttività: sono 15.078 i contratti aziendali e territoriali depositati.

A seguito di quanto previsto dal Decreto Interministeriale 25 marzo 2016 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 maggio 2016), relativo alla tassazione agevolata dei premi di produttività e delle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili di impresa, il Ministero del Lavoro ha reso disponibile la procedura per il deposito telematico dei contratti aziendali e territoriali. Il 15 luglio 2016 era il termine per effettuare l’invio dei modelli relativi agli accordi sottoscritti nel 2015.

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Industria 4.0, Capone: “Interessati ad ascoltare e a capire se ci sarà spazio per la partecipazione”.

“Siamo  prima di tutto interessati a conoscere il piano Industria 4.0 che il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ci illustrerà il prossimo 21 settembre, da sempre affermiamo che prima viene la politica industriale e poi, ma non necessariamente, una riforma del lavoro per creare crescita e occupazione. Esattamente il contrario di quanto fatto fino ad oggi”. Lo afferma il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, in merito all’annuncio fatto oggi da Carlo Calenda in occasione del question time alla Camera.

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Storie di riscatto: quando i dipendenti salvano le imprese.

L’azienda che chiude e lavoratori che rimangono a casa, alle prese con la disoccupazione e la difficoltà nel ricollocarsi. Un finale amaro, purtroppo familiare. Da tempo a questa parte però a cambiare il finale ci pensano, spesso, gli stessi lavoratori. E’ il fenomeno del “workers buyout”, inteso come l’acquisizione della proprietà e del controllo dell’azienda da parte dei lavoratori. Modalità che sempre più spesso viene intrapresa dai lavoratori per “rilanciare” le aziende, mantenere il loro posto di lavoro e non disperdere le competenze acquisite durante anni di attività lavorativa.

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Metalmeccanici, chi sono i veri conservatori.

(…)

NUOVE RELAZIONI INDUSTRIALI

Il sistema va rinnovato su basi solide e questo è fondamentale per sostenere una nuova fase di rafforzamento, rilancio e innovazione del nostro apparato manifatturiero.

La sfida è rivolta a tutti, anche a Federmeccanica. Va rilanciata la partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori, con una scelta vera di qualità delle relazioni sindacali, di un terreno più avanzato e virtuoso di incontro tra impresa e lavoro organizzato. Non esiste nessuna innovazione se non si fa presto e bene il Contratto.

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Lavoro: Veneto, terza regione in Italia per contratti di secondo livello – Assessore Donazzan: “Svolta culturale promossa dalla Regione”.

Comunicato stampa N° 1138 del 18/08/2016

(AVN) Venezia, 18 agosto 2016

Con 1931 contratti di secondo livello il Veneto è la terza regione in Italia, alle spalle di Lombardia ed Emilia Romagna, per stipula di contratti integrativi, aziendali o territoriali. Un contratto su 7, tra quelli di secondo livello in Italia, è sottoscritto da aziende e lavoratori veneti. Una sorta di primato, messo a segno in particolare nell’ultimo anno, con ben 1063 accordi aziendali e 219 territoriali firmati nel 2015.

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BSP Pharmaceuticals, accordo tra azienda e sindacati: nuovi premi di produzione.

Importante accordo alla BSP Pharmaceuticals di Latina Scalo, tra l’azienda e i sindacati. L’intesa ha accolto alcune delle novità contenute nel nuovo CCNL della chimica farmaceutica.

Nello specifico, tra le novità più importanti c’è certamente quella del Premio di Partecipazione riconosciuto dalle parti come “strumento di fondamentale di miglioramento della produttività e competitività aziendale e compartecipazione di tutte le persone al raggiungimento degli obiettivi aziendali”.

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Produttività, verso il raddoppio degli sgravi.

Una detassazione dei premi di produttività più «pesante», che potrebbe salire, nel 2017, dagli attuali 2mila euro (2.500 in caso di partecipazione «paritetica» nell’organizzazione del lavoro) a 3-4mila euro; coinvolgendo anche quadri e una parte della dirigenza non apicale, con l’ipotesi di “allargare” pure il limite di reddito da lavoro dipendente ammissibile per beneficiare delle somme incentivanti, dai 50mila euro, oggi in vigore, a 70-80mila euro lordi l’anno.
Dopo la doccia fredda dei giorni scorsi dei dati Istat, che hanno mostrato lo stop della crescita nel secondo trimestre dell’anno, i tecnici del governo stanno accelerando sul capitolo “rilancio della produttività”, in vista delle misure selettive da inserire nella prossima manovra di bilancio anche alla luce del negoziato sulla flessibilità in corso con l’Europa. Sul fronte lavoro, l’idea allo studio dell’esecutivo, rilanciata il 7 agosto su questo giornale dal sottosegretario a palazzo Chigi, Tommaso Nannicini, è quella di rafforzare gli incentivi sui premi di risultato, nell’ottica di implementare la contrattazione decentrata per migliorare competitività e salari.

(www.infodata.ilsole24ore.com, 18.08.2016)

La nuova etica pubblica della spesa veloce.

Qualcuno si sarà chiesto a che cosa sia dovuta la generosità fiscale dell’Erario, che ha detassato integralmente il cosiddetto “welfare aziendale”. Oggi i servizi pagati direttamente dall’impresa a una o più categorie dei propri dipendenti – dalla badante per i nonni alla baby-sitter per i bebé, dai corsi di inglese alla palestra, dai buoni-pasto alla ludoteca, o allo spettacolo teatrale – siano essi previsti da un contratto aziendale o da un regolamento emanato unilateralmente, non concorrono a determinare il reddito imponibile dei dipendenti stessi.

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