A lezione di diritto del lavoro con il Prof. Manfred Weiss: Italia e Germania a confronto.

La lectio magistralis del Prof. Manfred Weiss sull’evoluzione del diritto del lavoro e delle relazioni industriali in Germania apre un confronto tra il nostro sistema e quello tedesco, avvalorato dalla possibilità di “accedere” direttamente all’interno di quest’ultimo da un’angolazione privilegiata: il punto di vista di uno dei professori più influenti sul panorama giuslavoristico internazionale, nonché ex Presidente dell’ILERA (International Labour and Employment Relations Association). La lezione tenuta nella Scuola di Dottorato in Formazione della Persona e Mercato del Lavoro di Bergamo offre dunque degli spunti di riflessione rilevanti anche nella prospettiva del nostro ordinamento, toccando alcuni temi, come il salario minimo legale e la partecipazione dei lavoratori in azienda, che campeggiano nell’attuale dibattito politico e sindacale in Italia.

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L’attuazione degli articoli 39 e 46 della Costituzione: tre proposte a confronto.

Mercoledì 13 aprile la Rivista Giuridica del Lavoro e della Previdenza Sociale ha organizzato, presso il centro congressi Frantani di Roma, un confronto in merito all’attuazione degli art. 39 e 46 della Costituzione, offrendo una riflessione sullo stato dell’arte e un dibattito sulle proposte presentate dalla CGIL, da Diritti Lavori Mercati e da un gruppo di giuristi napoletani.

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Pubblicazione del bando della Commissione europea per il rafforzamento delle pratiche partecipative.

Segnaliamo che la Direzione Generale “Occupazione, Affari Sociali e Inclusione” della Commissione europea ha pubblicato il bando “Information, consultation and participation of representatives of undertakings” nell’ambito della linea di budget autonoma 04.03.01.06.

Il bando mira a finanziare attività volte a rafforzare la partecipazione dei lavoratori all’interno delle imprese, ovvero qualsiasi meccanismo, tra cui informazione, consultazione e partecipazione, attraverso il quale i rappresentanti dei lavoratori possono esercitare un’influenza sui processi decisionali dell’impresa – in particolare contribuendo all’opera di sensibilizzazione e applicazione delle leggi e delle politiche comunitarie in materia. Il bando è rivolto ai comitati aziendali o agli organismi analoghi che assicurino la rappresentanza generale dei lavoratori o dei sindacati, e al management di impresa o a organizzazioni che rappresentano i datori di lavoro a livello regionale, nazionale, europeo, settoriale o multisettoriale.

Il budget complessivo del bando è di 7.313.000 euro. La percentuale del cofinanziamento europeo non potrà superare il 90% dei costi ammissibili. Le domande di candidatura vanno presentate entro il 17 giugno 2016.

Per ulteriori informazioni si rimanda al sito web ufficiale della Direzione Generale Employment, Social Affairs & Inclusion., nonché alla pagina dedicata nell’area riservata del sito web della Delegazione di Confindustria.

(www.confindustria.eu, 23.04.2016)

La partecipazione “per via gerarchica” è senza alternative?

Nuove pubblicazioni e articoli di stampa confermano la ripresa di attenzione attorno al tema della partecipazione dei lavoratori dentro i processi produttivi aziendali. Sembra più che plausibile che in diversi casi questa ripresa d’interesse abbia una finalità non dichiarata: l’esaltazione della centralità e dell’autonomia del contesto aziendale al fine di depotenziare il contratto nazionale e di ridurre, in generale, il ruolo della rappresentanza sindacale collettiva, confinandola in azienda e restringendola a tematiche tipicamente difensive.

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Socializzazione: l’Italia ha ancora bisogno della “nobile impresa”.

«La socializzazione, ardito progetto di un socialismo proiettato al futuro, presuppone una educazione profonda ed una coscienza saldissima delle classi sociali, le quali si rendono conto di agire e lavorare per lo stesso obiettivo: il miglioramento economico e sociale del popolo tutto e di rimando di ogni singolo cittadino»: semplici parole che descrivono la collaborazione di classe fulcro della socializzazione delle imprese. Questa teoria rivoluzionaria, messa in pratica nelle tragiche ore finali del fascismo, viene descritta con dovizia di particolari nell’opera La nobile impresa, di Gianluca Passera, libro che costituisce una perla rara nel panorama economico e culturale italiano.

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Se la parola chiave è “partecipazione”.

“Ma, in ogni strategia politica di sinistra, il lavoro non solo è centrale; è il protagonista del cambiamento”. Con queste parole Mario Sai mi spronava, come tante altre volte nel mio percorso di questi anni, a essere più preciso e secco nel testo “La Traversata”, con cui dopo tanti anni tornavo nel 2012 a “fare politica”. Il libro di Sai (“Vento dell’Est: Toyotismo, lavoro, democrazia” – Ediesse, pp 177, 12 euro) spiega questo “protagonismo” del lavoro.

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Quale futuro per il mondo della cooperazione ?

Tito Menzani, Cooperative: persone oltre che imprese. Risultati di ricerca e spunti di riflessione sul movimento cooperativo, Rubettino, Soveria Mannelli, 2015

C’è storicamente un parallelismo tra la nascita delle cooperative, dei movimenti sindacali e l’affermarsi delle imprese capitalistiche durante il processo di industrializzazione in Inghilterra. Le cooperative nascono appunto come modello alternativo alla classica impresa capitalistica. In meno di due secoli, si contano nel mondo circa un miliardo di soci cooperanti. In Italia, le cooperative pesano per l’8% del PIL con 12 milioni di soci e 1.200 di dipendenti.

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