Jobs Act, Volkswagen dribbla la riforma: “In Ducati e Lamborghini più tutele anche ai nuovi assunti”

Firmato un accordo sindacale che garantisce maggiori diritti ai dipendenti degli stabilimenti bolognesi dei due marchi: confronto preventivo alla presenza dei sindacati prima dell’avvio di un licenziamento individuale, no al demansionamento unilaterale, commissioni bilaterali per valutare l’installazione di strumenti di controllo a distanza.

Se Fiat Chrysler da anni non applica più ai suoi dipendenti nemmeno il contratto nazionale dei metalmeccanici, Volkswagen sceglie invece di garantire ai suoi dipendenti italiani tutele aggiuntive rispetto a quelle previste dal Jobs Act. Le direzioni aziendali di Ducati Motor e Automobili Lamborghini, con sede nel Bolognese ma entrambe di proprietà della casa tedesca, hanno infatti sottoscritto il 17 marzo insieme alle organizzazioni sindacali di categoria Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm due accordi sindacali che di fatto aggirano, su alcuni punti, la riforma del lavoro renziana. Garantendo ai circa 3mila dipendenti dei due stabilimenti simbolo della storia italiana dei motori tutele aggiuntive rispetto ai loro colleghi. Continua la lettura

Dal mondo della componentistica un nuovo modello di welfare e di relazioni industriali. Applicabile anche altrove?

Alla Dell’Orto un premio di produzione legato al risultato economico aziendale e spendibile anche all’ interno di un sistema di welfare interno orientato alla worklife balance. Proposte che potrebbero diventare un caso di scuola.

Un progetto di welfare che farà scuola, non solo in Italia. Lo ha annunciato con un tweet Andrea Dell’Orto, vicepresidente esecutivo dell’azienda che porta il suo cognome e che a Cabiate, nel comasco, produce carburatori e sistemi a iniezione per moto e auto. Della Dellorto, Industria Italiana si è occupata a proposito dell’ automazione della fabbrica. Rimandiamo alla scheda a fondo pagina per le caratteristiche e la storia dell’ azienda. Gli aspetti innovativi del progetto welfare complessivo partono in prima battuta dall’ accordo raggiunto in sede di contrattazione aziendale. Continua la lettura

Pressofusioni Sebine, intesa tra Fim Cisl e azienda sul premio di risultato.

Per i 175 lavoratori della Pressofusioni Sebine di Artogne il premio di risultato è pieno di novità.

Fim Cisl provinciale e Rsu Fim hanno infatti raggiunto con la direzione aziendale un’intesa con validità triennale (2017-2019) che determinerà il premio di risultato non solo su presenze, resi e scarti ma anche su un indice di redditività che mette a confronto “margine operativo lordo” e quantità di ricchezza prodotta.

(www.cislbrescia.it, 02.02.2017)

Dipendenti in condivisione: la nuova frontiera del welfare aziendale.

Dipendenti in condivisione per poter salvaguardare posti di lavoro e produttività. Questa è la nuova frontiera del welfare aziendale. Grazie alla norma del 2013 che prevede che all’interno di un network aziendale si possano spostare dipendenti, la condivisione dei lavoratori è diventata realtà ed è già stata sperimentata con successo. Rete Giunca, network di imprese nato per proporre iniziative di welfare aziendale rivolte, ha sperimentato nel 2016 questa nuova formula.

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Sui premi di produttività la parola ai contratti – Addio alle «tre fasce» della riforma Brunetta.

Dopo il tentativo, vano, di impedire la distribuzione indiscriminata dei premi di produttività ai dipendenti pubblici imbrigliandone le regole della legge, con la nuova riforma in arrivo per attuare la delega Madia la parola torna ai contratti. Il passaggio, nelle intenzioni del governo, non dovrebbe tradursi in un “liberi tutti”, ma l’obbligo di differenziare i premi a seconda del merito, individuale e dell’ufficio, sarebbe tradotto in principi più flessibili per andare incontro alle differenze che si incontrano fra ente ed ente, evitando che troppa rigidità si traduca in un nulla di fatto.

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Welfare e modello Toyota nel contratto Rodacciai.

Nella fabbrica di Bosisio raggiunta l’intesa per 350 addetti, l’azienda: «Un accordo che recepisce le novità introdotte dalla normativa».

Un premio di risultato legato ad obiettivi di bilancio (utile e margine operativo lordo), e a parametri di produttività e qualità. L’inserimento nel contratto di elementi di welfare, come previsto della normativa e dal contratto nazionale dei metalmeccanici.

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Gucci, firmato il contratto aziendale.

Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno sottoscritto oggi, 30 gennaio, il rinnovo del contratto integrativo dei negozi Gucci. “L’importante accordo si colloca in una fase positiva per l’azienda del gruppo Kering, che sta godendo di ottime performance dopo un periodo di stagnazione. Tali motivi hanno spinto le organizzazioni sindacali a richiedere riconoscimenti concreti per i lavoratori e le lavoratrici dei negozi, ottenendo un aumento medio della retribuzione fissa del 3% nel biennio e un aumento del 10% sulle maggiorazioni del lavoro festivo e domenicale”, affermano i sindacati del commercio.

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