La vecchia concertazione è finita.

La cogestione non si può più fare ma i sindacati si debbono ascoltare.

“Quella che ho praticato io”, precisa Cesare Damiano del PD. Ma i sindacati vanno ascoltati.

E’ il governo che decide. Non può farlo però con dei tweet.

(…) Renzi così facendo rischia di unificare le organizzazioni sindacali in un atteggiamento di conflitto verso il governo.

(…) Il modello tedesco è ad alto tasso di concertazione, i sindacati sono coinvolti, e questo non vuol dire che il governo poi non decida.

(A. Ricciardi, Italia Oggi, 05.09.2014)

Ideal Standard, c’è l’intesa, lo stabilimento non chiude.

Cassa in deroga per i 399 dipendenti e incentivi all’esodo fino a 30mila euro.

I sindacati: “Scongiurati i licenziamenti. E ora l’azienda può ripartire.”

(…) La strada per la cooperativa fondata dai 18 lavoratori nei giorni scorsi, e che punta all’esperienza di workers’ buyout creando un nucleo da cui ripartire per conservare la professionalità e il lavoro sul territorio, è ancora in salita.

(A. Bonzi, l’Unità, 24.07.2014)

Sì ad assunzioni in solidarietà.

Emendamento del governo al ddl delega.

Salto di qualità per i contratti di solidarietà: da un lato, infatti, le aziende potranno correggere (al ribasso) l’orario lavorativo, dall’altro sarà consentito, qualora necessario per esigenze produttive, procedere a nuove assunzioni.

(S. D’Alessio, Italia Oggi, 17.07.2014)

Guardare al Nord Europa per creare occupazione.

(…) Nei paesi con tassi di occupazione normali da anni si incentivano gli orari corti, in pratica si distribuisce il lavoro, cercando di aumentare il valore delle produzioni più che i volumi. In Italia si fa il contrario, incentivando gli straordinari, che la Germania ha eliminato, sostituendoli con la banca delle ore.

(N. Cacace, l’Unità, 09.07.2014)

 

Lo statuto dei lavoratori andrebbe abolito del tutto.

Sapelli: “A contare davvero sono gli accordi confederali, frutto della trattativa tra imprese e dipendenti. Bisogna togliere il pallino a giuristi e magistrati”.

(…) “Bisogna avere un atteggiamento ben più positivo verso i sindacati dei lavoratori e datoriali.”

(…) “I giuristi hanno prodotto centinaia di leggi sul Lavoro, legiferando su quel che un tempo veniva contrattato direttamente dai lavoratori.”

(…) “Sono le piccole medie e imprese, invece, che vanno difese. Sono i precari mandati a casa dopo sei mesi. Se avessero accesso a una vera contrattazione sindacale certo non dovrebbero subire questa sorte.”

(G. Cazzaniga, Libero, 11.07.2014)

Wartsila, accordo raggiunto tra sindacati e azienda: previste 90 uscite volontarie.

Wärtsilä e sindacati hanno raggiunto un’intesa sulla mobilità. In base all’accordo, l’uscita dall’azienda sarà volontaria e incentivata da 17.600 euro (nel caso in cui il lavoratore che se ne va starà in mobilità un solo anno e andrà in pensione senza penalizzazioni), fino a 43.300 euro per chi starà in mobilità per 36 mesi con penalizzazioni derivanti dalla legge Fornero.

(…) Potranno uscire volontariamente da Wärtsilä massimo 90 lavoratori (il numero equivalente agli esuberi annunciati dall’azienda lo scorso aprile, inizialmente ne erano previsti 130).

(…) Wärtsilä, azienda finlandese specializzata nella fornitura di sistemi di propulsione e generazione d’energia per il settore marino e per centrali elettriche, è impegnata in un piano di riorganizzazione complessivo a livello di Gruppo cominciato ad inizio anno.

(F. Ciaraffo, Il sole 24 Ore, 09.07.2014)

 

“I tedeschi sanno trattare e con loro sperimentiamo innovativi modelli sociali”.

Maurizio Landini, irriducibile leader della Fiom che ostinatamente ha rifiutato di firmare il contratto Fiat di Marchionne, spiega gli impatti positivi della redistribuzione del lavoro e delle soluzioni illuminate adottate alla Electrolux e al gruppo Lamborghini.

“Se il contratto aziendale in deroga è migliorativo rispetto a quello nazionale, siamo prontissimi a collaborare”.

(…) “Sono stato alla Volkswagen in Germania, ho incontrato i colleghi della Ig Metall, si è aperto un rapporto di confronto in un contesto più ampio. In Fiat, invece, volevano imporre dall’alto un modello di lavoro che aumentava, attraverso lo straordinario, il lavoro di pochi, riducendo però l’occupazione”.

(…) Gli stranieri hanno paura della corruzione e della burocrazia. Mentre la qualità si fa investendo sul lavoro e sugli accordi, come provano i casi in cui si è applicato un modello innovativo frutto di sforzi congiunti anche con il settore pubblico”.

(P. Jadeluca, la Repubblica Affari e Finanza, 30.06.2014)

Pronto l’accordo per la Electrolux, non tocca salari e occupazione.

Riduzione permessi sindacali e, solo a Porcia, pause aggiuntive. Decontribuzione dei contratti di solidarietà, finanziamenti per la ricerca e più flessibilità. obiettivo di abbattere i costi degli impianti di 3 euro l’ora per renderli competitivi con quelli polacchi.

http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2014/05/12/verso-laccordo-per-electrolux-non-tocca-i-salari_55db2bf3-86cb-485f-938f-ea6b4add4320.html