La nuova etica pubblica della spesa veloce.

Qualcuno si sarà chiesto a che cosa sia dovuta la generosità fiscale dell’Erario, che ha detassato integralmente il cosiddetto “welfare aziendale”. Oggi i servizi pagati direttamente dall’impresa a una o più categorie dei propri dipendenti – dalla badante per i nonni alla baby-sitter per i bebé, dai corsi di inglese alla palestra, dai buoni-pasto alla ludoteca, o allo spettacolo teatrale – siano essi previsti da un contratto aziendale o da un regolamento emanato unilateralmente, non concorrono a determinare il reddito imponibile dei dipendenti stessi.

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Produttività, il piano del governo, incentivi anche a quadri e dirigenti.

Raddoppio degli incentivi per i premi di produttività da pagare ai dipendenti. A questo sta pensando il governo. Certo, non sarà fatta finché tutto non verrà scritto nero su bianco nella prossimo legge di Stabilità. Ma l’obiettivo di Palazzo Chigi è chiaro. Tanto che Marco Leonardi, tra i consiglieri economici del premier Matteo Renzi che stanno lavorando al dossier, ha già sul tavolo le stime di spesa per finanziare il potenziamento della contrattazione di produttività.

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Gruppo Parmalat. Fai Cisl: accordo di rinnovo. La contrattazione aziendale come strumento di partecipazione, solidarietà e innovazione.

Il Segretario nazionale della Fai Cisl Attilio Cornelli ed il Coordinatore nazionale Armando Savignano esprimono un giudizio positivo per il primo accordo integrativo di Gruppo dopo il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare, realizzato durante l’anno di ultrattività previsto dal rinnovo ccnl industria del febbraio scorso. Soddisfacenti risultati normativi ed economici realizzati in un contesto di difficoltà per l’intero settore lattiero-caseario che rappresenta l’area del cuore business di Parmalat.

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Premi di risultato: come detassarli se in azienda non ci sono RSA o RSU.

La detassazione dei premi di risultato diventa accessibile per i datori di lavoro che non hanno possibilità di stipulare un accordo collettivo a livello aziendale (per mancanza delle RSA o delle RSU), grazie all’intesa firmata il 14 luglio scorso tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Con tale intesa, infatti, le parti sociali hanno definito un modello di accordo collettivo che potrà essere recepito dalle rispettive associazioni a livello territoriale; dopo la stipula a livello locale, i datori di lavoro di quel territorio (se aderenti a Confindustria) potranno accedere al beneficio fiscale con alcuni semplici passaggi.

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Rinnovo del contratto aziendale alla Iseo Serrature.

Alla Iseo Serrature di Pisogne si è sottoscritto in questi giorni per i 380 dipendenti il rinnovo per il premio di risultato, rinnovo che è stato raggiunto tra la RSU e la direzione aziendale e che per la prima volta vede lo stesso sottoscritto anche dalla RSU Fiom dopo anni di accordi separati. Nel merito di quanto ottenuto il premio che sarà erogato a partire da questo anno a regime porterà nelle buste paga dei lavoratori una cifra complessiva di 2.525 euro legata a parametri di efficienza, qualità e presenza, in continuità con il modello degli anni precedenti fortemente caratterizzato dalla partecipazione dei lavoratori agli obiettivi aziendali.

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Salario detassato: accordo quadro per distruggere il contratto nazionale.

Il tavolo clandestino sul modello contrattuale nuovamente avviato da cgil cisl uil confindustria nelle scorse settimane continua a produrre danni e manomissioni alla natura della contrattazione sindacale. A testimonianza  delle finte divisioni ai tavoli dei rinnovi contrattuali, a partire da quello dei metalmeccanici, lo scorso 14 luglio è stata sottoscritta un’intesa che intervenendo sulla detassazione del premio di risultato sposta ulteriormente il baricentro della contrattazione a livello aziendale.

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Accordo Confindustria-sindacati sui premi di risultato anche nelle PMI.

L’obiettivo è sviluppare la cultura del premio di risultato, collegato a incrementi di produttività. E da oggi ciò sarà più facile anche nelle realtà aziendali, soprattutto Pmi, prive di rappresentanze sindacali. È questo il “cuore” dell’accordo siglato da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil che consente a tutte le imprese, specie quelle di minori dimensioni, di introdurre retribuzioni collegate ai risultati aziendali, usufruendo dei benefici fiscali e contributivi re-introdotti dalla legge di Stabilità 2016.

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