Il decreto legislativo n.6 del 17 gennaio 2003 introduce, all’interno di una più ampia riforma del diritto societario, la possibilità per le società per azioni di adottare altri due modelli di governance alternativi rispetto al tradizionale: il monistico e il dualistico, ma senza traccia di codeterminazione.
Considera auspicabile, soprattutto nel contesto italiano caratterizzato da un elevato potenziale conflitto di interessi nei gruppi piramidali, un graduale percorso di lungo periodo che arrivi a inserire strategici elementi di compartecipazione, quali ad esempio la nomina e la revoca degli amministratori, indipendentemente dal sistema di governance adottato dall’impresa?
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Intervista a Emiliano Di Carlo (parte II) – Sistema di governance dualistico
Il sistema di governance dualistico tedesco istituzionalizza la partecipazione dei lavoratori (istituto della Mitbestimmung) oltre che al consiglio di fabbrica (Betriebsrat) a livello di unità produttiva territoriale, anche al consiglio di sorveglianza (Aufsichtsrat), fondamentale organo aziendale che nomina/revoca gli amministratori del consiglio di gestione, definisce l’orientamento strategico di fondo e approva il bilancio.
Rispetto al sistema di governance anglosassone e al tradizionale, quale ruolo svolge questa caratteristica in ambito di prevenzione del conflitto di interessi, inclusività aziendale e legame sociale?
Intervista a Emiliano Di Carlo (parte I) – Partecipazione e responsabilità sociale d’impresa
Presentiamo l’intervista in tre parti di Danilo Terra a Emiliano Di Carlo.
E’ inoltre Vicedirettore del Master in Procurement Management e membro del Laboratorio sull’Impresa Sostenibile e Responsabile (COVISION).
Le sue attuali attività di ricerca e formazione si concentrano, tra l’altro, su tematiche di corporate governance, finalismo aziendale, responsabilità sociale d’impresa, business ethics e conflitto di interessi, dilemmi etici.
Conversazione con Guido Baglioni
Un anno fa, grazie e insieme all’amico “mentore” Piero Baroncini, ho avuto la grande opportunità di trascorrere un pomeriggio con Guido Baglioni.
“E’ difficile immaginare le vicende di quarant’anni di lavoro italiano, di sindacato e relazioni industriali, di democrazia industriale ed economica e di riflessioni su queste vicende senza passare attraverso i contributi di Baglioni, la sua costanza di attenzione, il suo impegno morale, senza la sua identificazione, pacata ma profonda, verso di esse” (estratto della presentazione del volume: Lavoro, sindacato, partecipazione. Scritti in onore di Guido Baglioni, a cura di G.P. Cella e G. Provasi, Milano, F. Angeli, 2001).
Intervista a Claudia Brunori
Sette anni fa ho intrapreso un percorso accademico ben definito nel settore delle risorse umane: mi sono laureata nel 2009 in Relazioni Industriali e Sviluppo delle Risorse Umane e successivamente ho conseguito la Laurea specialistica in Relazioni di Lavoro. I miei interessi si sono orientati nell’ambito dell’organizzazione aziendale e delle relazioni sindacali, materie oggetto delle due tesi di laurea: in particolare la tesi sperimentale della laurea specialistica mi ha concesso di capire ed entrare in merito ai rapporti di potere e negoziazione tra sindacato-azienda, analizzando da un punto di vista formale e sostanziale i contratti aziendali firmati dopo l’Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011. Un’ottima base formativa mi ha permesso anche di vivere in senso critico e più consapevole un’esperienza di stage nell’ufficio relazioni industriali di un importante gruppo bancario, dove ho potuto vedere da vicino come si sviluppano le relazioni sindacali in azienda.
Intervista a Luca Trisoglio
Sono una RSU della Fim/Cisl dal 2005 , prima alla Studeo S.r.l. un azienda che si occupava di progettazione nel settore automotive e successivamente , dopo l’integrazione , all’Italdesign Giugiaro S.p.A. Mi occupo di attività legate alla progettazione. Faccio parte del comitato direttivo Fim/Cisl di Torino e Canavese contribuendo attivamente con interventi e proposte di vario genere. Dal 2011 sono un membro del Coordinamento Nazionale delle aziende del Gruppo VW. In azienda faccio parte della commissione organizzazione lavoro , una delle quattro commissioni tecniche bilaterali inserite nel contratto aziendale firmato lo scorso anno. Credo molto nel modello partecipativo in azienda , con i miei colleghi RSU abbiamo lavorato molto per introdurre nel nostro contratto di secondo livello importanti contenuti su tale argomento. Sono un grande appassionato di montagna che frequento tutto l’anno con attività di sci alpinismo ed alpinismo , gioco a tennis a livello agonistico e sono aiuto istruttore ptr. Faccio parte dell’associazione SFIDE che si occupa di tennis in carrozzina e tennis per persone con disabilità intellettive come tecnico ed organizzatore d’eventi. Sono responsabile per la regione Piemonte del settore tennis Special Olympics attività rivolta a persone con disabilità intellettive.
Intervista ad Alessandro Luca
Ci parla di lei ?
Ho 27 anni e mi sono recentemente laureato, presso la Facoltà di Economia Marco Biagi, in relazioni di lavoro, corso di laurea magistrale indirizzato sulla gestione/amministrazione del personale. Dal settembre 2013 al marzo 2014 ho svolto, nell’ufficio personale e organizzazione di Volkswagen Group Italia, uno stage finalizzato alla stesura della mia tesi di laurea intitolata “contrattazione integrativa, retribuzione variabile e produttiva: il caso di Volkswagen Group Italia”. Durante questa esperienza ho avuto la possibilità di dimostrare come la contrattazione a livello nazionale abbia subito sostanziali modifiche a partire dal luglio del 1993, anno della firma dell’”Accordo sulla modifica degli assetti contrattuali” fra Governo e Parti Sindacali. Una visione fortemente partecipativa e non conflittuale ha permesso al colosso tedesco di avviare una vera e propria stagione centrata sul dialogo fra l’azienda e le rappresentanze sindacali culminata con la firma del primo contratto integrativo di partecipazione aziendale.
Intervista a Rudi Contri
Ci parla di lei ?
Mi chiamo Rudi Contri, ho 49 anni, lavoro con contratto a tempo indeterminato in una azienda della grande distribuzione. Il mio percorso lavorativo ha incrociato anche piccole aziende del settore agroalimentare, anche per questo il mio incontro col sindacato è avvenuto in un secondo momento, con l’ingresso nella “grande azienda”. In precedenza i rapporti col sindacato erano comunque costanti e frequenti per la mia attività volontaria nell’associazionismo e nella politica. Per il resto sono molto curioso, amo lo sport, vado regolarmente in bici, ascolto tantissima musica e diciamo che l’enogastronomia non mi lascia indifferente.
Intervista a Massimo Castellani
Sono segretario generale della CISL di Verona dal 2009, prima sono stato un due anni segretario organizzativo della CISL regionale e prima ancora responsabile regionale del patronato INAS e prima ancora… ho scelto di entrare nel mondo del sindacato che avevo ancora i pantaloni corti. Una scelta dettata da un’insopportabile sofferenza davanti alle ingiustizie e condita con un carattere polemico.
Intervista ad Andrea Sabaini
Sono il segretario della FISASCAT-CISL di Verona, la categoria sindacale che rappresenta i lavoratori del vasto mondo del commercio, terziario, servizi e turismo.
La mia esperienza sindacale nasce come delegato all’interno delle Officine Grafiche Veronesi “Arnoldo Mondadori Editore” . Nel 1993 ho iniziato l’attività sindacale a tempo pieno nella categoria che rappresentava, rappresenta, i lavoratori grafici, cartai e, più in generale, i lavoratori della comunicazione nelle sue diverse declinazioni.
Dal ’93 ad oggi ho svolto diverse attività all’interno della CISL, assumendo responsabilità e ruoli politici, nell’accezione sindacale del termine, ma nel contempo anche tecnici, sovrapposizione tipica del lavoro sindacale sul territorio. Nel 2009 ho assunto l’attuale incarico.