La vertenza Castelfrigo verso una soluzione.

Dopo oltre due mesi e mezzo di protesta e dodici giorni di sciopero della fame si apre uno spiraglio per i lavoratori delle due cooperative spurie, Ilia D.A e Work Service, che gestivano in appalto la logistica dell’azienda Castelfrigo di Castelnuovo Rangone, nel distretto delle carni di Modena.

Grazie a un accordo sottoscritto anche dalla Regione Emilia Romagna, sono infatti scese in campo Confindustria e Alleanza delle cooperative italiane, a cui fanno capo Legacoop, Agci, Confcooperative. L’intesa prevede un pacchetto di misure per la ricollocazione, in collaborazione con i Comuni del distretto e i sindacati, in imprese associate del Modenese o delle province limitrofe.

Alleanza delle cooperative italiane verificherà anche la possibilità di sostenere dei percorsi di worker buyout per appalti e lavorazioni che rispettino le regole del Testo unico regionale sulla legalità. A sua volta la Regione fornirà il proprio supporto operativo, attraverso i centri per l’impiego, e garantirà, in caso di necessità, risorse per la formazione. La vertenza, la più aspra mai registrata nel cluster modenese, si è conclusa con l’invio delle lettere di licenziamento dei 127 soci lavoratori delle due false cooperative. Ma ha sancito anche una netta frattura tra le organizzazioni sindacali. Da un lato la Cisl, che ha siglato un accordo con la Castelfrigo per l’assorbimento dei 52 addetti che non hanno partecipato allo sciopero e hanno garantito la continuità lavorativa. Dall’altro lato la Cgil, che denuncia una vera e propria discriminazione sindacale ai danni dei lavoratori che hanno scioperato ad oltranza, a partire dal 17 ottobre scorso, per richiamare l’attenzione sulle condizioni di lavoro degli addetti alla logistica del distretto, un colosso che vale tre miliardi fatturato e impiega circa 5mila addetti.

La protesta ha portato a galla un sistema borderline di cooperative spurie, caratterizzato da un rapido turn over di imprese che nascono e muoiono rapidamente senza rispettare le regole della cooperazione, a partire dalla partecipazione dei soci lavoratori alla vita assembleare per la nomina dei presidenti e per l’approvazione dei bilanci. False coop nell’orbita del consorzio Job Service già raggiunte anche, come nel caso di Ilia D.A e Work Service, da pesanti sanzioni da parte dell’Ispettorato del lavoro. Un fenomeno sul quale si sono accesi i riflettori nazionali. La Regione, che ha attivato un tavolo di monitoraggio permanente, ha annunciato per il 15 gennaio un incontro che coinvolgerà anche il Ministero allo Sviluppo economico.

(N. Ronchetti, www.ilsole24ore.com, 30.12.2017)

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