L a vicenda Amazon ha riportato agli onori della cronaca uno degli elementi strutturali della società italiana di oggi: lo stato di crisi del sindacato e della sua rappresentatività. Sullo sfondo di questa controversa vertenza è infatti ritornato a galla il problema dell’eccessiva parcellizzazione della rappresentanza sociale. Questa vicenda dà quindi lo spunto per riflettere su quello che sta accadendo in giro per l’Europa in materia: cioè quali riforme paesi come Francia, Spagna e Germania hanno realizzato o sono sul punto di farlo per modificare il loro sistema di rappresentanza.
Partiamo dalla Francia. «Qui le relazioni sindacali saranno oggetto di modifiche per effetto della prossima riforma del Codice del Lavoro — premette Mario Fusani, giuslavorista e partner dello studio Legale GF Legal Stp — In particolare, il sistema di contrattazione collettiva verrà ridotto ad elemento sussidiario, privilegiando l’autonomia privata e la contrattazione a livello aziendale. Inoltre, le procedure di informazione e consultazione verranno semplificate, accorpando le tre istanze rappresentative in un unico comitato: il Comité Social et Economique. In ultimo, ai rappresentanti eletti e ai delegati sindacali sarà consentito l’accesso alla carriera di ispettore del lavoro e sarà mobilitata una rete di Università e Grandes Ecoles per la formazione sindacale». In Spagna, invece, già a partire dal 2012 si è assistito ad un’accelerazione del processo di decentramento della contrattazione verso il livello aziendale. «La contrattazione settoriale ha luogo per lo più a livello territoriale — spiega Fusani — Infatti, circa la metà della forza-lavoro è tutelata dalla contrattazione collettiva di rilevanza regionale, a fronte di 1/4 di lavoratori coperti da contratti collettivi nazionali.
In Spagna poi il riconoscimento dello status di sindacato maggiormente rappresentativo è legato ai risultati ottenuti da ciascuna organizzazione nelle elezioni degli organi unitari di rappresentanza dei lavoratori. Per quanto riguarda la presenza in azienda, i delegati sindacali sono presenti nelle aziende da 10 a 50 dipendenti. In quelle con più di 50 dipendenti viene istituito un Comitato aziendale, che agisce per conto di tutti i lavoratori, anche in sede negoziale dinanzi all’azienda. Nelle imprese con più di 250 dipendenti si possono invece eleggere i propri rappresentanti sindacali tra i lavoratori affiliati ad un sindacato». Per quanto riguarda il ruolo del sindacato in Germania, è interessante invece considerare come le due caratteristiche di tale modello siano la codecisione e il coinvolgimento dei sindacati e dei lavoratori nelle strategie d’impresa. «Ma il cardine delle relazioni industriali è la “Mitbestimmung”, che riguarda due tipi di partecipazione o codecisione — sottolinea Fusani — Quella a livello di consigli di fabbrica: ovvero, la relazione regolata dalla legge che modera la collaborazione fra datori di lavoro e la rappresentanza eletta dei lavoratori. E quella a livello di strategia d’impresa: ovvero, regolata da una legislazione che stabilisce come ogni impresa di rilevanti dimensioni deve introdurre la rappresentanza paritetica dei lavoratori nel consiglio di sorveglianza ».
(www.repubblica.it, 11.12.2017)